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L’inafferrabile, storia dell’eroe Gino Bartali
Torna Voci dei luoghi a Cantalupo Ligure, nei luoghi dove è nell'agosto del 1944 si combatté la battaglia di Pertuso. Appuntamento domani 23 agosto con rassegna teatrale estiva dedicata alla Resistenza,promossa dal consiglio regionale del Piemonte.
Torna Voci dei luoghi a Cantalupo Ligure, nei luoghi dove è nell'agosto del 1944 si combatté la battaglia di Pertuso. Appuntamento domani 23 agosto con rassegna teatrale estiva dedicata alla Resistenza,promossa dal consiglio regionale del Piemonte.
Domani, sabato 23 agosto, alle 21, alla Stele di Pertuso (in caso di maltempo al palazzo polifunzionale del Comune) Assemblea Teatro porterà in scena “L’inafferrabile. In bici con Bartali e in moto con Lulù. Storie dai giorni della Resistenza”, con testi di Pino Cacucci e Gian Paolo Ormezzano, adattati da Renzo Sicco, direttore artistico e regista di Assemblea Teatro.
Una doppia storia dove si parla di Lulù, un partigiano francese in terra di Langa, inafferrabile nei suoi travestimenti con cui burla i fascisti e i tedeschi e dove si parla anche di Bartali, il grande Gino, il campione che non volle essere eroe e mai narrò in vita dei tanti ebrei da lui salvati dai campi di sterminio nazisti. Inafferrabile la sua bicicletta in corsa, carica di documenti, soldi e informazioni. Gregari molto meno inafferrabili sono i due attori-corridori che, in coda al gruppo, parlano tra loro di queste storie, di canzoni e amori, del passato, della gloria e del nostro presente.
Voci dei luoghi onorerà così il ricordo della battaglia, che avvenne presso le Strette di Pertuso. Dopo il fallito tentativo di occupare l’alta val Borbera, il 24 agosto del 1944 le forze nazifasciste tentarono di rioccupare l’alta valle. I partigiani però avevano raggruppato a Pertuso altre forze della divisione Garibaldi “Cichero”, chiamate dal partigiano Marco: la brigata Capettini, il distaccamento Verardo comandato da Pinan, il distaccamento Peter al comando di Scrivia.
Dopo tre giorni di scontri, i partigiani, avendo esaurito le munizioni, si devono ritirare anche per il rischio di esser presi alle spalle. Una lapide ricorda la battaglia, mentre una stele è stata eretta in omaggio alla divisione Pinan-Cichero.