Testi per la scuola, la giungla dei rialzi
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Andrea Vignoli  
5 Settembre 2014
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Testi per la scuola, la giungla dei rialzi

Una indagine tra i libri adottati negli istituti scolastici di Novi per capire quali spese devono sostenere gli alunni del primo anno. Spendono meno le famiglie degli alunni delle scuole primarie, mentre al liceo il più caro in assoluto è il linguistico. La palma di scuole più economiche va assegnata a Foral e Casa di Carità

Una indagine tra i libri adottati negli istituti scolastici di Novi per capire quali spese devono sostenere gli alunni del primo anno. Spendono meno le famiglie degli alunni delle scuole primarie, mentre al liceo il più caro in assoluto è il linguistico. La palma di scuole più economiche va assegnata a Foral e Casa di Carità

NOVI LIGURE – Al via l’anno scolastico, che per le famiglie significa tra l’altro affrontare parecchie spese. Il Codacons e la Federconsumatori hanno annunciato che il caro libri quest’anno segna un +2 per cento rispetto allo scorso anno: a poco è valsa la circolare che il ministero dell’Istruzione ha inviato ai presidi, imponendo di mantenere inalterato il tetto di spesa ad alunno. L’aumento, purtroppo, c’è stato lo stesso. In base alle stime delle associazioni dei consumatori, per l’acquisto di libri e materiali scolastici (zaino, penne, quaderni e così via) ogni alunno dovrà sostenere una spesa media annua valutata tra i 750 e gli 840 euro.

Abbiamo fatto una indagine tra i testi adottati negli istituti scolastici di Novi Ligure per capire quali spese devono sostenere gli alunni del primo anno. Chi se la cava spendendo meno sono gli alunni delle scuole primarie. I plessi novesi (Zucca, Rodari, Pascoli e Martiri) chiedono l’acquisto di soli tre testi per l’accesso alla prima classe con una spesa compresa tra i 18 e i 20 euro. Bassa spesa che fa contenta soprattutto l’amministrazione comunale, che a Novi si fa carico degli oneri per il libri della scuola elementare dei residenti.

La spesa decuplica per chi accede alle scuole medie: per chi va in prima al Boccardo la spesa è di 241 euro per 13 libri, mentre chi va al Doria ne spende 229 per una dotazione che si ferma a 12 testi.  Sale ancora, ma non di molto, la spesa per chi va alla prima superiore. Il più caro in assoluto è il corso di Liceo Linguistico presso l’Amaldi, che fa sborsare (ma i soldi in cultura sono sempre ben spesi) 359 euro per 16 testi. Fanalino di coda il corso di servizi commerciali presso il Boccardo, che richiede l’acquisto di 14 testi equivalenti a 263 euro di spesa. In realtà la palma di scuole più economiche va assegnata agli istituti di formazione professionale Foral e Casa di Carità, che non chiedono agli allievi di acquistare nessun libro di testo. Nella formazione professionale infatti i testi, se necessari, sono dati in uso gratuito direttamente dalla scuola.

Per contrastare la “cattiva” (almeno secondo gli editori) abitudine delle famiglie di acquistare libri usati,
praticamente ogni anno i testi vengono editati in nuova edizione, con praticamente gli stessi contenuti ma formalmente differenti da quelli adottati gli anni precedenti. Quello dell’editoria scolastica è un settore molto importante per il complesso editoriale italiano, visto che da solo garantisce il 20 per cento del fatturato complessivo del settore. Fare l’editore di libri è in Italia da sempre un mestiere difficile, vista la bassa propensione degli italiani a leggerli: il 60 per cento non acquista nemmeno un libro all’anno, libri di testo compresi. 

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