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		I No Tav fermano il cantiere a Libarna
I No Tav hanno fermato gli operai di Cociv che stavano posizionando i picchetti su un terreno che, per gli oppositori al terzo valico, non era ancora stato espropriato. Cociv replica: siamo legittimati ad entrare sui terreni
I No Tav hanno fermato gli operai di Cociv che stavano posizionando i picchetti su un terreno che, per gli oppositori al terzo valico, non era ancora stato espropriato. Cociv replica: siamo legittimati ad entrare sui terreni
SERRAVALLE SCRIVIA – Nuovo blocco dei cantieri del Terzo Valico dei Giovi ad opera degli attivisti No Tav che sono entrati in azione a difesa di un terreno in zona Libarna, dietro l’area industriale, nel bosco dei Moriassi, che fu teatro degli scontri del 30 luglio scorso. Secondo i No Tav, il terreno su cui gli operai stavano mettendo i picchetti di recinzione e abbattendo alcuni alberi non era stato espropriato. Hanno quindi avvisato i carabinieri e le forze dell’ordine, presupponendo che fosse in atto un’occupazione di proprietà privata.
Il blocco è durato tutta la mattinata di ieri, martedì, fino a quando non è arrivato da Genova un geometra di Cociv che “per sua ammissione si occupa di bonifiche belliche e non di espropri”, sottolineano gli attivisti No Tav. Sembra, infatti, che i proprietari dei terreni non abbiano ricevuto nessuna notifica dell’avvenuto esproprio.
Il funzionario Cociv, “ovviamente non ha acconsentito che si potessero vedere le carte comprovanti quanto da lui dichiarato e si è quindi allontanato tornandosene presso il suo ufficio che è bene ricordare si occupa di bonifiche belliche. Ormai non c’è più niente di cui stupirsi davanti a chi pensa di potersi muovere sul territorio con un’arroganza e un’impunità che non fa altro che accrescere la rabbia nei confronti di chi vorrebbe costruire il Terzo Valico”, dichiarano i No tav.
Replica, questa volta, Cociv: “i terreni sui quali gli operai hanno agito questa mattina sono stati oggetto di occupazione d’urgenza previsti in precedenza. Il Cociv, in base a questo “istituto giuridico”, è legittimato ad entrare sui terreni”.
La “battaglia”, promettono i No Tav, non si ferma in ogni caso: questa sera si riuniranno i comitati di zona per decidere come proseguire la lotta contro la grande opera.