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		Gli “angeli del fango”: “non potevamo stare a guardare”
Oltre 150 volontari a Novi hanno risposto all'appello del comune e della protezione civile. Organizzate squadre di intervento nelle zone della città più colpite: via Versi, salita Bricchetta, corso Piave, via Ovada. I commercianti in ginocchio: "impossibile ripartire senza aiuti". Polemiche post emergenza: "impossibile prevedere un simile fenomeno". Oggi scuole chiuse e acqua non potabile ancora per qualche giorno
Oltre 150 volontari a Novi hanno risposto all'appello del comune e della protezione civile. Organizzate squadre di intervento nelle zone della città più colpite: via Versi, salita Bricchetta, corso Piave, via Ovada. I commercianti in ginocchio: "impossibile ripartire senza aiuti". Polemiche post emergenza: "impossibile prevedere un simile fenomeno". Oggi scuole chiuse e acqua non potabile ancora per qualche giorno
NOVI LIGURE – Dove l’acqua non c’è più è rimasto il fango, denso, appiccicoso: si attacca alle scarpe, agli abiti e resta nella mente, come un brutto incubo. Il giorno dopo la “grande acqua” a Novi si spala. In 150, per lo più giovani studenti, hanno risposto all’appello del comune e della protezione civile. Appuntamento alle 8,30 davanti al comando di polizia municipale. I ragazzi vengono suddivisi in squadre, armati di badile e stivali. “Ne chiedono una decina al centro diurno di salita Bricchetta e al museo dei Campionissimi”, dice uno degli organizzatori. “Chi sa usare il computer resti qui, invece”. Partono con il sorriso sulle labbra e tanta buona volontà. “Non volevamo stare a guardare. E’ giusto dare una mano”, dicono. Prima tappa: via Verdi. Il sottopasso è invaso da una poltiglia marrone che si è infiltrata tra le pietre ed è entrata nei negozi. “E’ un disastro – racconta Michela Bergaglio, titolare della pescheria – Ho perso tutto, i refrigeratori sono saltati, la merce andata perduta. Avrò come minimo 50 mila euro di danno. Non ho il capitale per ripartire e, francamente, non so se ce la farò”.
Luisa, titolare della pasta fresca, conta di riaprire domani, giovedì. “Ringrazio questi ragazzi, che mi stanno dando una mano. Non so come avrei fatto. Capisco che non è colpa di nessuno per quanto è accaduto, ma mi auguro, ora, che le amministrazioni ci diano una mano, concreta. E in fretta”. Dopo il ponte della ferrovia ci sono carcasse di biciclette del negozio di bici, uno degli ultimi rimasti a Novi. Sono piene di fango. Difficile pensare di ripulirle.
Una squadra di una decina di volontari è al centro diurno dell’Asl di Salita Bricchetta. Anche qui, il fango è ovunque: “ha invaso tutto il primo piano. Ieri i ragazzi del centro diurno li abbiamo spostati al primo piano. Speriamo che domani (oggi per chi legge) possa tornare tutto alla normalità”, racconta una dipendente. “L’acqua e il fango sono arrivati dalla collina. Erano giorni che la guardavamo, quell’acqua, scendere a fiotti. In qualche modo ce lo aspettavamo”.
Danneggiati anche i negozi in corso Piave, dalla rotonda di piazza Maneggio verso via Pietro Isola: “la strada in questo punto declina proprio verso il marciapiede. Era un fiume in piena. Abbiamo tentato di mettere qualche riparo, ma non è stato sufficiente”, dice un negoziante.Nel resto della città si fa la conta dei danni: resta l’emergenza idrica e le scuole saranno chiuse anche oggi, “per consentire ulteriori interventi di pulizia e sistemazione degli edifici”. Risultano danneggiate le scuole Martiri (aperte da un anno), a causa di infiltrazioni d’acqua nelle intercapedini, la materna Pieve, le elementari Oneto e l’asilo Terracini. A chi chiede conto della mancata chiusura di lunedì l’assessore Cecilia Bergaglio risponde: “c’era un allerta moderata. Abbiamo fatto in modo che le scuole avessero acqua potabile e intendevamo fornire un servizio per le famiglie in cui i genitori lavorano. In poche ore è invece caduta una quantità d’acqua eccezionale, imprevedibile. Le scuole hanno comunque preso in carico i bambini e i ragazzi anche oltre l’orario, fino all’arrivo dei genitori”.
“La viabilità è stata quasi totalmente ripristinata – dice intanto il sindaco Rocco Muliere – Tutti gli accessi alla città e i sottopassi sono di nuovo transitabili. Non si rilevano grossi problemi alla circolazione, tranne che per la chiusura di Strada Mazzola”.Ieri hanno operato tutto il giorno le idrovore della protezione civile, arrivate anche da Acqui, Asti , Pontestura.
Ancora incerta la conta dei danni provocati dall’allagamento di box, cantine ed edifici. A questo proposito, sono stati predisposti dei moduli per la segnalazione dei danni subiti da cittadini e aziende. I modelli possono essere ritirati presso il Comando della Polizia Municipale (via Verdi, 37), lo Sportello del Cittadino (via Giacometti, 22), l’Ufficio Urbanistica (via Gramsci, 11) o scaricati dal sito internet del Comune di Novi Ligure.
Si informa, inoltre, che il materiale alluvionato può essere smaltito presso il centro di raccolta del Cipian, in località Tuara, che è regolarmente aperto. È anche possibile disporre il materiale in strada, possibilmente accanto alle batterie per la raccolta differenziata, ma non dentro i cassonetti. Sono già state organizzate delle squadre per la raccolta. Per ogni problematica è possibile contattare il numero verde di Gestione Ambiente 800085312.
Si segnalano frane sul fronte collinare, verso strada Lomellina.
“Un evento di portata eccezionale”, dice Muliere.