Aziende alluvionate: “pensiamo a fare ripartire il lavoro”
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Irene Navaro - irene.navaro@alessandrianews.it  
17 Ottobre 2014
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Aziende alluvionate: “pensiamo a fare ripartire il lavoro”

Aziende ferme per l'alluvione, Confindustria: "ancora difficile fare una stima". Resta ferma l'attività alla Bundy, operai al lavoro per liberare il cortile dal fango

Aziende ferme per l'alluvione, Confindustria: "ancora difficile fare una stima". Resta ferma l'attività alla Bundy, operai al lavoro per liberare il cortile dal fango

PROVINCIA – “Non dimenticatevi di noi”. L’appello arriva dagli operai della Bundy di Borghetto Borbera che da martedì stanno lavorando per liberare il cortile dello stabilimento da fango e detriti (nelle foto). Dopo la crisi dello scorso anno, culminata con un presidio durato per diversi giorni, l’alluvione rischia di diventare una pietra tombale per la fabbrica. Lo temono i 180 dipendenti che lunedì, ad emergenza in corso, sono stati fatti evacuare dallo stabilimento. L’acqua non ha raggiunto gli impianti e si è fermata agli spogliatoi e al locale mensa. Ma l’attività, da allora, è ferma: “I locali dello spogliatoio e della mensa sono invasi dal fango. Gli operai, anche quelli in cassa integrazione, sono al lavoro per rimuovere i detriti” racconta Andrea Baldi delle Rsu Uilm. “Purtroppo l’evento si innesca su una situazione già difficile: avrebbe dovuto partire questo mese il rinnovo dei contratti di solidarietà. Ci auguriamo che l’attività possa ripartire al più presto perchè da questa dipende il futuro di 180 famiglie”. Non è l’unica azienda della zona che ha subito danni.
C’è la Acerbi di Tortona, anche questa già messa in ginocchio dalla crisi. Difficoltà in via di superamento alla Novi – Elah – Dofour. E l’elenco potrebbe allungarsi. “Stiamo ancora raccogliendo le segnalazioni – dicono da Confindustria – e non è ancora possibile avere una stima complessiva”:

Solo in alcuni casi l’attività è stata interrotta, per ragioni di sicurezza, sia per il personale che per i luoghi di lavoro; in molte aziende il personale ha partecipato attivamente al ripristino dei luoghi di lavoro.

“Consideriamo peraltro che, per l’esperienza maturata in passato, purtroppo i danni affiorano completamente solo dopo che si è risolta l’emergenza e quando si ripristina (specie i danni relativi ad immobili e impianti)”, dicono ancora dagli uffici Confindustria.

L’associazione sta raccogliendo le segnalazioni dei danni e ha tra l’altro attivato per gli interessati le procedure per l’accesso alla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo), per “eventi oggettivamente non evitabili”.

Ora c’è da augurarsi che il lavoro nelle aziende possa ripartire ripartire.

“In mancanza di una legge quadro che prevede automaticamente rimborsi o provvidenze a fronte dei danni subìti – commenta Fabrizio Riva, direttore di Confindustria Alessandria – chiediamo che gli enti pubblici competenti reperiscano fondi e avviino procedure per i rimborsi dei danni.
Inoltre, e non da ultimo, riteniamo prioritaria la messa in sicurezza del territorio, e auspichiamo quindi che gli enti preposti attivino finalmente politiche concrete per combattere il dissesto idrogeologico e per salvaguardare la difesa dell’ambiente, questo per evitare che periodicamente si ripetano tali eventi devastanti”.

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