Vendemmia “complicata”. A salvarla il mese di settembre
Un'estate poco calda e molto piovosa che ha rischiato di compromettere il buon esito della vendemmia 2014. A fare il punto della situazione è la Cia di Alessandria. "Grazie alla tarda estate, arrivata al mese di settembre, possiamo parlare di una vendemmia soddisfacente". E intanto si inizia la conta dei danni dell'alluvione...
Un'estate poco calda e molto piovosa che ha rischiato di compromettere il buon esito della vendemmia 2014. A fare il punto della situazione è la Cia di Alessandria. "Grazie alla tarda estate, arrivata al mese di settembre, possiamo parlare di una vendemmia soddisfacente". E intanto si inizia la conta dei danni dell'alluvione...
ECONOMIA – Annata nel complesso soddisfacente per quanto riguarda le uve raccolte nel 2014, anno segnato da un’estate particolarmente difficile a livello climatico. Le abbondanti piogge e le temperature rigide non lasciavano presagire molto di buono agli imprenditori della provincia, ma a salvare la vendemmia di questo anno è stato il mese di settembre, caldo e asciutto, adeguato alla corretta maturazione delle uve appena prima del raccolto. A fare il punto della situazione è stata la direzione provinciale della Cia, Confederazione Italiana Agricoltori. “Nonostante le caratteristiche dei diversi territori, è evidente la coralità delle considerazioni sui risultati – commenta il presidente Gian Piero Ameglio – Il maltempo che ha caratterizzato l’estate non era promettente, ma fortunatamente i raccolti sono stati buoni e ci saranno prodotti di qualità anche per il 2014”.
A vincere, nonostante il clima avverso, è comunque la qualità sulla quantità: “un’annata difficile come questa ci ha insegnato molto – spiega Marco Tacchino per Forti del Vento, zona Ovada – La vendemmia è stata complicata per i dolcetti, ad esempio, mentre hanno beneficiato del clima settembrino clemente le uve più tardive”. Una delle caratteristiche messe in evidenza è il “tasso alcolico più basso dei vini di questa annata”. Se nelle passate vendemmie si raggiungevano gradazioni fino ai 15°, quest’anno la gradazione sarà decisamente inferiore. Una vendemmia comunque di qualità, forse a scapito quest’anno della quantità, “ma la natura incide sul nostro lavoro e di questo ne siamo consapevoli”. Ancora di più in questi giorni, dopo l‘alluvione che ha colpito molti dei territori che rappresentano i “fiori all’occhiello” delle produzioni viti-vinicole della nostra provincia, come Ovada e Novi Ligure, fino a Tortona. Ora in questi territori inizia la conta dei danni nel campo dell’agricoltura: per i vigneti il problema maggiore è stato quello legato ai tardivi, come la barbera e l’albarossa. Per non parlare di campi sommersi da acqua e fango e di aziende agricole che hanno subito ingenti danni ai capannoni, ai macchinari o che restano isolate o in condizione di difficoltà per le strade dissestate e le frane, minaccia ancora all’orizzonte. “Proprio nella mattinata di ieri si è svolto un incontro alla Camera di Commercio – spiega il direttore Carlo Ricagni – nella quale si è deciso per un repentino e immediato ‘pronto intervento’ nei confronti delle realtà agricole più colpite. Subito necessario un incontro con le banche per finanziamenti ‘riparatori’ dei danni subiti”. E’ necessario perciò anche in questo settore “agire sull’emergenza, con un primo intervento finalizzato ad un primo contributo di 10 mila euro, per le prime necessità”.

Più in generale la provincia di Alessandria ha perso quasi il 50% del territorio, soprattutto nella zona dell’ovadese. “Oggi tornano i boschi incolti, anziché i campi e i vigneti – ricorda Ameglio – e questo è un vero peccato”. “Bisogna iniziare a rivedere la politica agricola e agronomica che punti ad un rilancio del nostro territorio” ha aggiunto. Il motto quindi guardando al domani è “rilanciamo e riprogrammiamo il territorio”.