Alluvione, la rabbia dei residenti di via Mascagni
Oltre al grave fenomeno di maltempo che ha interessato la zona, gli abitanti di Ca' del Sole sono da anni alle prese con i danni provocati dai rigurgiti delle fogne. "Da noi questo disastro capita almeno un paio di volte l'anno", denunciano. Situazioni ancora gravi anche al Lastrico e a Stazzano
Oltre al grave fenomeno di maltempo che ha interessato la zona, gli abitanti di Ca' del Sole sono da anni alle prese con i danni provocati dai rigurgiti delle fogne. "Da noi questo disastro capita almeno un paio di volte l'anno", denunciano. Situazioni ancora gravi anche al Lastrico e a Stazzano
Partendo da Stazzano, la situazione è particolarmente drammatica: qui la cosiddetta “bomba d’acqua” che tanto ha fatto parlare di sé non ha risparmiato nessun angolo del centro, lasciando dietro di sé detriti, cassonetti rovesciati, ma soprattutto una marea di fango, una impietosa coltre marrone che ha ricoperto le strade e si è insinuata all’interno delle abitazioni. Al lavoro da parecchie ore, ininterrottamente, gli operai del Comune che, armati di pale, badili e secchi, piccole ruspe e olio di gomito, tentano di liberare le strade da questo pantano che sembra non avere fine.
Al lavoro, anche parecchi cittadini, intenti a svuotare cantine, garage e, nei casi peggiori, i primi piani delle proprie abitazioni. “Siamo stati travolti da un vero e proprio fiume in piena – racconta Marco, uno degli stazzanesi incontrati per strada – che ha inondato la parte bassa della nostra casa: un disastro che non ci saremmo mai aspettati, mai visto nulla di simile in vita mia”. “A me è andata ancora peggio – prosegue il vicino di casa, Antonio – tutto il mobilio del primo piano di casa mia sarà, probabilmente, da buttare: l’acqua scendeva dalla strada con violenza, e sono anche saltati i tombini vista la forte pressione”. Nonostante tutto, Marco sorride, non perde la forza di andare avanti, e anche gli addetti del Comune lavorano senza sosta, senza far caso alla fatica e alla stanchezza accumulate. Tutti a testa alta.
Drammatica anche la situazione sulla strada che da Stazzano porta a Vargo: qui l’acqua si è mangiata il terreno, facendo franare intere parti delle colline circostanti, sgretolando la terra sotto gli alberi, facendoli cadere: orti distrutti, giardini delle abitazioni ormai pressoché inesistenti.
E arriviamo a Serravalle: anche qui la situazione non è migliore, ma specialmente si nota un contrasto molto forte, quello tra le varie zone del paese: il centro è ormai ripulito, non sembra nemmeno che alcuni giorni prima sia passato l’inferno ma, proseguendo verso Stazzano, in zona Lastrico, il panorama cambia decisamente. Anche qui case svuotate con mobili zuppi, ma soprattutto negozi fortemente danneggiati. Ne è un esempio tangibile il noto alimentari “Simona”, dove la proprietaria, aiutata da amiche e colleghe, sta cercando di far fuoriuscire tutta l’acqua accumulata: “Tutta la merce situata negli scaffali più bassi è da buttare, con un a perdita notevole per me – racconta Simona – anche il solo fatto di essere qui a pulire, invece di tenere aperto il negozio, è una perdita di tempo e denaro”. Situazione analoga alla tipografia Frascarolo, situata sempre in zona Lastrico. Addirittura, proseguendo verso Montespineto, la strada è interrotta in prossimità del voltino: si è aperta una vera e propria voragine nel manto stradale.
E infine Ca’ del Sole dove, alla desolazione, si mischia la rabbia dei cittadini. Qui i danni sono stati moltissimi, concentrati quasi esclusivamente in via Mascagni: case allagate, la via invasa da divani ormai inservibili, pellet e legna già pronte per l’autunno, ormai da buttare, giochi per bambini sporchi e infangati, ma questa non è solo l’acqua portata dall’alluvione: è il rigurgito delle fogne, che da sempre creano problemi in questa zona. All’interno delle case, si vede ancora, sul muro, il livello raggiunto dall’acqua sporca.
Proprio da qui nasce la rabbia dei residenti: “La gente si è accorta di noi solo nel corso di un evento straordinario, ma da noi questo disastro capito almeno un paio di volte all’anno, l’ultima proprio questa estate – racconta Giorgio, uno degli abitanti del quartiere – Siamo stanchi di essere ignorati dall’amministrazione comunale, e di essere considerati cittadini di serie B. Qui è un macello, avevamo un metro e mezzo d’acqua proveniente dalle fognature in casa e, oltre ai danni, corriamo seri rischi dal punto di vista igienico-sanitario”. Insomma, se l’alluvione ha portato solo danni, un piccolo risvolto positivo forse l’ha avuto: magari, il popolo di via Mascagni verrà finalmente ascoltato.