• Network logo
  • Ultima Ora
  • Cronaca
  • Economia
  • Lavoro
  • Politica
  • Blog
  • Newsletter
  • Società
  • Cultura
  • Spettacoli
  • Farmacie
  • Sport
    • Sport
    • Sport Live
    • Alessandria Calcio
    • Derthona Basket
  • Animali
  • Necrologie
  • Farmacie
  • Elezioni
  • Abbonamenti
  • Edicola Digitale
  • Top Tag
    • Staria e storie di Valenza
    • Il deposito di scorie nucleari
    • Dossier Spinetta
    • Il caso Ginepro
    • Il processo Eternit Bis
    • Vite in cella
    • Venticinquesimo Minuto
    • L’ospedale siamo noi
    • I castelli dell’Acquese
    • Arte e Memoria
  • Podcast
    • Eco Sentieri
    • Che cosa direbbe Freud?
  • DOCUFILM
    • Alessandria: tra industrie a rischio e pericolo inquinamento
    • Dossier Spinetta, storia di un inquinamento
    • Le vecchie nuove droghe
    • 1994, la tragedia dell’alluvione: guarda il docufilm
    • In direzione contraria, la strage di Quargnento
    • Il ciliegio di Rinaldo
  • Network
    • Il Piccolo
    • Alessandria
    • Novi Ligure
    • Acqui Terme
    • Casale
    • Ovada
    • Tortona
    • Valenza
      • micro circle logo
      • coogle_play
      • app_store
    Site Logo
    Search
    Leggi l'ultima edizione Read latest edition Abbonati Abbonati
    • Lavoro
    • Cronaca
    • Sport
    • Alessandria Calcio
    • Newsletter
    • Società
    • Necrologie
      • Lavoro
      • Cronaca
      • Sport
      • Alessandria Calcio
      • Newsletter
      • Società
      • Necrologie
    È
    Home
    Andrea Vignoli  
    27 Ottobre 2014
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    È davvero stata la pioggia del secolo

    Matteo Ponzano, giovane novese con la passione della meteorologia e che si è laureato con lode in fisica dell'atmosfera e meteorologia a Bologna, spiega cos'è accaduto lo scorso 13 ottobre. "Si è trattato di un temporale stazionario, con aria umida e mite a fare da carburante che ha permesso al temporale di autoalimentarsi"

    Matteo Ponzano, giovane novese con la passione della meteorologia e che si è laureato con lode in fisica dell'atmosfera e meteorologia a Bologna, spiega cos'è accaduto lo scorso 13 ottobre. "Si è trattato di un temporale stazionario, con aria umida e mite a fare da carburante che ha permesso al temporale di autoalimentarsi"

    ALLUVIONE – La pioggia che ha messo in ginocchio il basso alessandrino nella giornata di lunedì 13 ottobre 2014 è caduta con una intensità e violenza da provocare conseguenze dal punto di vista idrogeologico ben visibili sotto gli occhi di tutti, tanto da classificarlo come evento estremamente eccezionale. Ma è davvero raro un evento del genere?

    Lo abbiamo chiesto a Matteo Ponzano, un giovane novese con la passione della meteorologia che si è laureato con lode in fisica dell’atmosfera e meteorologia a Bologna, ed è attualmente iscritto al secondo anno del corso di laurea in fisica del sistema terra. Ponzano gestisce un proprio centro di rilevamento dei dati atmosferici a Novi, e gli abbiamo chiesto di aiutarci a capire cosa è successo.

    “Per poter valutare oggettivamente l’eccezionalità di un evento meteorologico entra in gioco un parametro molto importante in statistica e, nel nostro caso specifico, in climatologia: il tempo di ritorno. Viene definito come il tempo medio intercorrente tra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale o superiore ad un valore di assegnata intensità”.

    I dati reperiti per effettuare questa analisi provengono dalla stazione meteorologica amatoriale di Novi Ligure e dalla stazione meteorologica Arpa di Gavi. “Nell’intera giornata di lunedì a Novi sono caduti 204 mm di pioggia, di cui 183 mm in 6 ore, tra le sette di mattina e l’una di pomeriggio. Consultando le serie storiche di Apa Piemonte si stima che questo ultimo dato abbia tempi di ritorno di circa 100 anni. A partire dal 1929 solo due anni hanno superato la quantità di pioggia caduta nelle 24 ore a Novi: il 1987 con 281 mm e il 1988 con 213 mm, mentre nessun evento dal 1929 ha mai raggiunto i 183 mm caduti in 6 ore”.

    “A Gavi i dati sono ancora più impressionanti: 424 mm in 24 ore, di cui 405 mm in 12 ore, durante la mattinata di lunedì. Dal confronto con le tabelle Arpa risulta che questo ultimo dato vada a superare tempi di ritorno pari a 200 anni, quindi l’evento osservato a Gavi avviene solitamente con tempi ultrasecolari. La serie storica di Gavi che va dal 1929 al 2006 non presenta nessun evento con tale intensità distribuito in 12 ore e nemmeno nelle 24 ore, non si trova quindi nessun evento piovoso confrontabile con l’intensità osservata quest’anno”.

    Perché è piovuto così tanto? “Il fenomeno meteorologico responsabile dei nubifragi abbattutisi nel basso alessandrino è un temporale stazionario, che può essere definito in questo caso specifico temporale auto-rigenerante. Nella fase prefrontale, ovvero nelle ore in cui un fronte perturbato si approssima ad una zona, ma non vi è ancora transitato, quindi tra la notte e nella mattina di lunedì, si è attivato un flusso di libeccio sul mar Ligure”.

    “Il Libeccio è un vento proveniente da sud-ovest, che sospinge aria umida e mite verso le coste liguri. L’aria umida e mite costituisce il “carburante” che ha permesso al temporale di generarsi e autoalimentarsi, infatti le masse d’aria sospinte dal vento impattano contro i rilievi appenninici e li superano, raggiungendo il versante piemontese, dove scorrono sopra l’aria più fredda fino alla quota in cui avviene la condensazione e l’acqua cade sotto forma di pioggia. In questa situazione l’Appennino funge da trampolino di lancio delle masse d’aria ricche di vapore acqueo che salgono repentinamente, determinando così fenomeni più violenti”.

    “Un secondo ingrediente fondamentale è il vento teso alle quote atmosferiche alte, che consente alle celle temporalesche senescenti di essere allontanate ed essere sostituite da celle più giovani, favorendo così un ciclo ininterrotto di rovesci intensi senza soluzione di continuità, che vanno ad imperversare anche per molte ore su un’area ristretta. I danni sono legati soprattutto alla stazionarietà del temporale, che resta bloccato dentro ad un corridoio largo poche decine di chilometri. In queste situazioni l’unica via di uscita è la rotazione dei venti, avvenuta a partire dal pomeriggio, dovuta al passaggio del fronte perturbato, a cui ha fatto seguito un rapido miglioramento”.

     

    this is a test{"website":"website"}{"novi-ligure":"Novi Ligure"}
    Watsapp RESTA SEMPRE AGGIORNATO. ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP: È GRATUITO!
    Articoli correlati
    Leggi l'ultima edizione
    Leggi l'ultima edizione
    footer circle logo
    Site Logo in Footer
    Google Play App Store
    Copyright © - Editrice Gruppo SO.G.ED. Srl - Partita iva: 02157520061 – Pubblicità: www.medialpubblicità.it
    Chi siamo Cosa Facciamo Pubblicità Necrologie Novi Privacy Cookie Policy

    Il Piccolo di Alessandria AlessandriaNews NoviOnline AcquiNews CasaleNotizie OvadaOnline TortonaOnline ValenzaNews
    NewsGuard Logo Logo W3C