Strade chiuse, “a rischio il programma di lavori del terzo valico”
Il sottosegretario Nencini a Novi per parlare di Terzo Valico: i sindaci tornano a chiedere l'osservatorio e la condivisione delle scelte strategiche. Ma emerge il problema della viabilità, compromessa dall'alluvione. Vanno sistemate oppure i camion non passeranno. Cociv deve fare la sua parte
Il sottosegretario Nencini a Novi per parlare di Terzo Valico: i sindaci tornano a chiedere l'osservatorio e la condivisione delle scelte strategiche. Ma emerge il problema della viabilità, compromessa dall'alluvione. ?Vanno sistemate oppure i camion non passeranno. Cociv deve fare la sua parte?
NOVI LIGURE –  “La rete viabile della provincia è stata pesantemente danneggiata dall’evento alluvionale del 13 ottobre. Abbiamo adottato provvedimenti di chiusura o di limitazione di traffico per i mezzi pesanti su molte delle strade interessate dal Terzo Valico, su cui dovranno transitare i mezzi di servizio ai cantieri. C’è il rischio di bloccare il cronoprogramma dei lavori di Cociv se questo non interverrà”. Lo ha detto (e scritto a Cociv, Rfi e Governo) il presidente della provincia Rita Rossa all’incontro che si è svolto ieri a Novi, alla presenza del sottosegretario ai Trasporti Riccardo Nencini e dell’assessore regionale Francesco Balocco. La Provincia chiede di definire con Cociv una serie di interventi, come il ripristino di strada Crenna, tra Gavi e Serravalle dove, da progetto, dovrebbe essere dirottato il traffico durante i lavori di allargamento della galleria Crenna, sulla provinciale 161. Cociv sarebbe disposta a spostare risorse previsti per altri interventi, come la frana sulla strada Carbonasca di Voltaggio. Ma solo per strada Crenna il conto potrebbe arrivare ad un milione di euro. Eppure Nencini, con Balocco, hanno rimarcato l’importanza strategica dell’opera, rispondendo alle sollecitazioni del parlamentare Cinque Stelle Marco Scibona e dei consiglieri di Novi e della Val Susa. Che l’opera abbia una sua importanza strategia lo ha detto il Parlamento, con il voto, ha risposto Nencini.
I sindaci dell’alessandrino hanno lanciato, durante la riunione, alla quale hanno preso parte anche i parlamentari Cristina Bargero, Daniele Borioli e Federico Fornaro, e il prefetto Romilda Tafuri, l’ennesimo grido di dolore. “Siamo stati lasciati soli, se non arriveranno le risposte che attendiamo in tempi rapidi, finiremo per diventare tutti sindaci NoTav”, ha sintetizzato il sindaco di Serravalle Alberto Carbone. E’ toccato al sindaco Rocco Muliere fare gli onori di casa e illustrare il contenuto di una lettera inviata al Ministro. Ad quasi due anni dalla prima richiesta di moratoria, i problemi sul tavolo sono, più o meno – forse “più”, visto che l’opera è stata avviata – gli stessi: mancanza di un tavolo di regia che coinvolga il territorio, mancanza di un osservatorio ambientale, mancanza di obiettivi di sviluppo e ricadute positive per i comuni coinvolti. Manca anche un commissario, dopo la scadenza del mandato di Walter Lupi e i sindaci chiedono “che il prossimo abbia un forte legame con i territorio” e soprattutto “sia presente”. Assente, ancora una volta, Rfi, committente dell’opera. Prende nota il sottosegretario Nencini e si impegna, dirà al termine dell’incontro, almeno su tre dei punti: “un tavolo di confronto c’è già ed è quello istituito presso il ministero dove già siedono i sindaci”. A quel tavolo dovrà sedersi anche Rfi “e di questo me ne prendo io la responsabilità” ha detto. Mentre il commissario “verrà nominato insieme ad un pacchetto di commissari in scadenza”.

Un’altra richiesta riguarda la valorizzazione della vocazione logistica della provincia alessandrina, quindi delle strutture esistenti, come gli scali ferroviari di Alessandria, Novi S. Bovo, Pozzolo Formigaro, Arquata Scrivia e Tortona in Frazione Rivalta Scrivia. A questo proposito – sottolineano i Sindaci – la presenza di Rfi deve diventare sistematica e costante. Infine viene richiesto di definire le ricadute sul territorio in termini di opportunità occupazionali e di attivare uno Sportello Unico per il Terzo valico per supportare soprattutto i piccoli Comuni nel delicato tema del rilascio delle autorizzazioni e in altri problemi derivanti dall’opera.