Naturalismo, ma non solo, in mostra a Spazio Arte
Nello spazio intimo della piccola galleria Spazio Arte di Gavi, novembre raccoglie i colori di sei artisti autodidatti, operanti tra Liguria e Piemonte, sei distinte coniugazioni del verbo dipingere. A prevalere tra le opere è un linguaggio volto al naturalismo
Nello spazio intimo della piccola galleria Spazio Arte di Gavi, novembre raccoglie i colori di sei artisti autodidatti, operanti tra Liguria e Piemonte, sei distinte coniugazioni del verbo dipingere. A prevalere tra le opere è un linguaggio volto al naturalismo
Su questa linea direttiva si collocano le tele della genovese Enrica Ambrosini, paesaggi campestri e ritratti floreali a olio e olio acquerellato, dove un’intensa serenità viene sprigionata dall’armonia dei toni e dalla pienezza della luce. La luce, ancora, penetra ovunque negli acquerelli di Giorgio Springhetti, che vive nel capoluogo ligure. In questi quadri il bianco non è colore, ma è il supporto cartaceo. Ne derivano marine, scorci della Genova acquea che hanno movimento e tersa trasparenza, come di fondali oltre la quieta superficie di un mare imbevuto di sole.
Spostandosi nell’entroterra d’Appennino, la luminosità si addensa nei paesaggi del novese Carlo Ottavio, di ampia spaziatura, ove nella vasta gamma di verdi dei boschi e delle colline l’olio sfuma in velature sovrapposte su prati e sentieri, a restituire i silenzi di campagne solitarie. Novese è anche Nadia Zunino, la quale presenta a Spazio Arte tre nature morte, composizioni a olio su tela pregne di luce calda e naturale, domestica, di colori che irradiano il tepore di un camino acceso. La cura dei particolari di frutta e verdure su tavole e supporti semplici, svela un lavoro minuto, la ricerca di armonie formali diluita nel tempo.
Diverso alfabeto stilistico per il genovese Sergio Andrea Lagomarsino e il giovane David Pastore di Marzo, alias Mds, di Mornese. Lagomarsino s’ispira all’espressionismo astratto e a maestri quali Pollock e Kline per grandi lavori, animati dalla gioiosità dell’action painting e del dripping, con esiti di spiccata libertà compositiva, labirinti di segni su basi monocrome di materiali di recupero. Le installazioni lignee di Mds raccontano, infine, l’attenzione dell’autore per l’ambiente naturale, per la sua stupefacente creatività. Pochi interventi di colore, sgocciolature, ed ecco che dal legno l’autore partorisce una forma, ora soggetto distinto, ora suggestione di passaggio.
In Corte Zerbo fino al 30 novembre, da giovedì a domenica, dalle 16 alle 19. Entrata libera.