Outlet, quell’ampliamento che fa discutere
Nei piccoli paesi i cambiamenti, più o meno radicali che siano, non sempre vengono accolti con favore e il mugugno è sempre dietro langolo. Questa volta si parla dellOutlet, e in particolare dei nuovi lotti che verranno costruiti nei prossimi mesi.
Nei piccoli paesi i cambiamenti, più o meno radicali che siano, non sempre vengono accolti con favore e il ?mugugno? è sempre dietro l?angolo. Questa volta si parla dell?Outlet, e in particolare dei nuovi lotti che verranno costruiti nei prossimi mesi.
Una speranza lavorativa importante, specialmente di questi tempi, ma non solo: se da un lato prevale la possibilità di aumentare i posti di lavoro, dall’altro in molti gridano allo spreco di risorse in un paese già sovraffollato di centri commerciali, inutili per gli italiani in questo periodo, fattori a cui aggiungere il vincolo della conoscenza madrelingua di lingue straniere tra cui arabo, russo e cinese, senza tralasciare gli ulteriori problemi legati al traffico sempre crescente.
I pareri sono molti e spesso discordi e, tra i tanti, troviamo anche quello dell’assessore Antonino Bailo: “Non mi sembra che all’Outlet lavorino solo persone madre lingua straniere, anzi mi pare che queste siano un’esigua minoranza. Quello che mi preoccupa è il fatto che tanti giovani non si pongano la necessità, dettata dai tempi, di adeguarsi ed eventualmente studiarle queste lingue. Il Comune – prosegue Bailo – in collaborazione con l’Outlet e il nuovo insediamento commerciale, avvierà presto corsi di lingue mirati, di buon livello e certificati“.
Tuttavia, tra i serravallesi, specialmente i più giovani, non mancano nemmeno le proposte positive: all’interno del polo commerciale perché non dar spazio anche a una ben fornita libreria come nelle grandi città? Le speranze rimangono anche per il tanto agognato cinema. Ma a freddare realisticamente gli entusiasmi è Bailo, che osserva: “Sarà difficile trovare un imprenditore pronto a investire in questa zona, non reggerebbe la concorrenza con i multisala”. E non manca una vena polemica: “Dietro richiesta di alcuni giovani, avevo lanciato la proposta di utilizzare il salone di via Giani per proiettare film, ma l’indifferenza ha prevalso ancora e non ne è scaturito nulla”.