Senza il maestro Luigi Bolchi, la Polifonica rischia di scomparire
Luigi Bolchi è stato per anni il punto di riferimento della Polifonica. Senza di lui, la prestigiosa associazione musicale di Serravalle pare destinata a scomparire, spiega Riccardo Lera. Alla base, anche questioni legate ai fondi e all'età dei suoi componenti.
Luigi Bolchi è stato per anni il punto di riferimento della Polifonica. Senza di lui, la prestigiosa associazione musicale di Serravalle pare destinata a scomparire, spiega Riccardo Lera. Alla base, anche questioni legate ai fondi e all'età dei suoi componenti.
Altro problema, i fondi: “Un tempo vivevamo di sponsorizzazioni, ma oggi sta diventando sempre più difficile reperire i fondi necessari a mandare aventi l’attività. Le amministrazioni cittadine, provinciali e regionali non ci chiamano più a causa dei continui tagli governativi, e anche andare all’estero è diventato praticamente impossibile”, prosegue Lera.
Ma il punto principale è uno, e uno soltanto: “La Polifonica è il maestro Luigi Bolchi, senza di lui non può esistere“, sottolinea Lera. Infatti, sempre per questioni legate all’età, il presidente Bolchi non potrebbe più seguire il gruppo, che si è ritrovato senza un leader insostituibile. “Un uomo carismatico e di grande cultura, passione e capacità, un vero maestro che ha insegnato e dato tanto a tutti noi, che oggi ha lasciato per motivi di età e salute ma che ha portato la Polifonica a livelli di eccellenza unici nella nostra zona e non solo”, conclude Lera.
La strumentazione musicale è stata donata alla parrocchia di Serravalle, mentre il materiale storico è stato affidato al Comune, che lo collocherà all’interno dell’archivio cittadino.
Nata nel 1980, la Polifonica ha tenuto oltre 150 concerti in Italia e all’estero; nel 1997, a Alessandria, si è esibita in occasione della visita del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. La Polifonica si è sempre definita come una sorta di gigantesco laboratorio musicale, composto da 140 cantanti e 80 musicisti, il frutto di un’esperienza culturale e di lavoro che coinvolge, non solo musicalmente, un’intera comunità.