Nasce la “Rete civica popolare” per “educare” cittadini e politica
Il Movimento Civico Popolare (Mcp) di Novi Ligure e il Movimento Progetto Piemonte (Mpp) di Casale Monferrato uniscono le forze con altri territori della provincia per dare vita ad una "Rete civica popolare" che torni a dare la parola ai "cives" in una operazione di "educazione civica" della società, ma anche della stessa classe politica
Il Movimento Civico Popolare (Mcp) di Novi Ligure e il Movimento Progetto Piemonte (Mpp) di Casale Monferrato uniscono le forze con altri territori della provincia per dare vita ad una "Rete civica popolare" che torni a dare la parola ai "cives" in una operazione di "educazione civica" della società, ma anche della stessa classe politica
POLITICA – Una nuova “Rete civica popolare” è nata dall‘unione del Movimento civico popolare e del Movimento Progetto Piemonte. Una “rete” di persone, di cittadini, ma anche di “amanti della politica”. Non quindi una rete “apolitica”, ma bensì apartitica. L’Mcp già esistente come lista civica nel Consiglio comunale di Novi Ligure, rappresentata dalla consigliera Maria Rosa Porta, il rappresentante alessandrino Fernando Tempesta e il rappresentante dell’Mpp di Casale Monferrato, Massimo Iaretti vogliono provare a “dare voce ai cives”, cioè ai cittadini. “Abbiamo provato a buttare un seme – ha metaforizzato la consigliera Porta – oggi sul territorio provinciale sta nascendo una prima pianta”. Una serie di intenti e di linee guida comuni, ognuno sui propri territori di appartenenza, che ora vogliono provare a darsi un profilo “provinciale” unendo le forze di Novi Ligure, Casale Monferrato, Ovada, Tortona, di una parte dell’acquese e persino di alcuni comuni dell’astigiano. Una voglia di agire, “partendo dal basso”, dando cioè voce ai cittadini, alla “partecipazione popolare” che si è fatta sentire nella sua concretezza dopo l’esito del rinnovo del Consiglio Provinciale. “Ancora una volta abbiamo assistito alla spartizione tra i partiti, senza alcun esito di miglioramento per le piccole realtà, i piccoli comuni”. La volontà di questo nuovo gruppo è quello di “educare” tanto i cittadini, quanto la politica, ovvero gli amministratori all’interno dei Consigli comunali cittadini, che sono stati eletti dal popolo e che devono rappresentare la voce dei propri elettori. Un invito quindi non per le “liste civiche civetta” che sono di sostegno a questo o a quel partito politico (sia di destra, di sinistra, di centro…) ma per i cittadini, coloro che vogliono fare politica partendo da quelle che sono le esigenze di una comunità. Ascoltando quindi la società civile. Un’azione di “educazione civica”, insomma, portando cioè alla consapevolezza del potere civico che un consigliere comunale ha nel proprio territorio, nel proprio comune. “Noi abbiamo il modo di fare la minoranza, ma che deve essere propositiva” spiega Iaretti.

E proprio nella logica del fare rete, dell’unione, è il risultato della sentenza Eternit a fare scuola e a dare il buon esempio: così come a Casale si è tenuto un Consiglio comunale aperto, “sarebbe bello che tutti i Consigli comunali in uno stesso giorno votassero un ordine del giorno a sostegno della causa che non è solo casalese, ma che tocca tutto il nostro territorio”. “Io a Novi Ligure lo proporrò – ha sottolineato la consigliera – perché è questo il modo di fare politica, di unire un intero territorio in una battaglia che domani potrebbe diventare pane di qualcun’altro”.