Fai, i “Luoghi del cuore” del Novese
Oggi, domenica 30, ultima giornata per prender parte al censimento del Fai e segnalare i piccoli e grandi tesori che il nostro Paese cela al suo interno. Anche il territorio del novese li ha: si passa dalla Basilica della Maddalena, a Castelgazzo, alla chiesa della Madonna della Pieve al castello di Sorli.
Oggi, domenica 30, ultima giornata per prender parte al censimento del Fai e segnalare i piccoli e grandi tesori che il nostro Paese cela al suo interno. Anche il territorio del novese li ha: si passa dalla Basilica della Maddalena, a Castelgazzo, alla chiesa della Madonna della Pieve al castello di Sorli.
Il progetto si pone come obiettivo il coinvolgimento concreto e attivo della popolazione sul suolo nazionale, di qualsiasi età e nazionalità, per sensibilizzarli nei confronti del nostro patrimonio artistico e paesaggistico, favorendo l’aggregazione e la collaborazione fra comunità e istituzioni.
Un progetto che ha già portato a risultati concreti: infatti, a oggi, 45 sono stati gli interventi di recupero in 15 regioni diverse, iniziative che hanno restituito a molti luoghi la loro bellezza originale.
In dieci anni di progetto sono state raccolte oltre un milione e 800 mila segnalazioni, distribuite in oltre 31 mila luoghi, e la scelta di un tema diverso per ogni edizione si è dimostrata particolarmente efficace. Anche quest’anno, fino a oggi, domenica 30 novembre, sarà possibile contribuire con il proprio voto, semplicemente accedendo al sito del Fai e inserendo il proprio luogo del cuore tra quelli già presenti nel grande database, oppure inserendo una new entry che vi sta particolarmente a cuore.
Anche il territorio del novese ha un numero decisamente elevato di attrattori turistici, spesso molto sottovalutati, specialmente da chi, questi luoghi, li abita e li vive in prima persona quotidianamente. Ad esempio, a Novi, le opzioni a disposizioni dei votanti non mancano: si passa dalla Basilica della Maddalena, a Castelgazzo, alla chiesa della Madonna della Pieve, dal giardino di Palazzo Durazzo al Teatro Marenco e a Villa Minetta.
Inoltre, lungo il territorio che va dalla val Borbera verso l’alessandrino troviamo altri siti ricchi di fascino e storia, tra cui l’acquedotto romano di Arquata Scrivia, l’area archeologica dell’Antica Libarna e il centro storico a Serravalle Scrivia, il Borgo Vernacolare di Serravalle Scrivia, l’area naturale delle Capanne di Marcarolo, le case Gotica e Grimaldi a Voltaggio, il castello di Sorli e il centro storico della frazione Roncoli a Borghetto Borbera, il castello di Roccaforte Ligure, i castelli medievali di San Cristoforo, Basaluzzo e Pozzolo Formigaro, il Castello Spinola a Tassarolo, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Gavi, la chiesa dell’Annunziata di Grondona e molti, molti altri. Una bella occasione per praticare un po’ di turismo nostrano, che riserva sempre delle belle sorprese.