La pioggia ha sconfitto anche la vecchia trunera della Merella
La vecchia trunera della Merella non ha resistito alle continue piogge ed è crollata. Lantica trunera era usata fino agli anni Novanta come fienile e locale per ricovero attrezzi. Nel 2007 i proprietari avevano proposto al comune la donazione della costruzione, in modo che essa venisse consolidata
La vecchia trunera della Merella non ha resistito alle continue piogge ed è crollata. L?antica trunera era usata fino agli anni Novanta come fienile e locale per ricovero attrezzi. Nel 2007 i proprietari avevano proposto al comune la donazione della costruzione, in modo che essa venisse consolidata
Con il termine trunere si indicano le case costruite in terra cruda tipiche della fraschetta, quella parte della provincia di Alessandria che si estende tra il capoluogo, Tortona e Novi. La Regione Piemonte nel 2006 approvò una legge, presentata dall’allora consigliere regionale Rocchino Muliere, sulla salvaguardia delle case in terra cruda. Quella legge ha permesso di studiare la storia e la tecnologia di queste case, e di censirle, avviando in alcuni casi anche il recupero. Problemi finanziari successivi all’approvazione della legge hanno però in parte vanificato l’impianto legislativo, che si è dovuto confrontare con i tagli al fondo apportati dalle amministrazioni seguenti.
Pochi mesi fa, dicevamo, il consigliere Gambarotta aveva lanciato l’allarme e ne aveva tutti i buoni motivi: non solo è un ingegnere strutturale e di queste cose ne capisce, ma è anche stato coordinatore nazionale dei gruppi di ricerca sulle case in muratura. Infine, ma non è la cosa di minor conto, è anche il proprietario della trunera che è crollata.
L’antica trunera era usata fino agli anni Novanta come fienile e locale per ricovero attrezzi. Nel 2007 i proprietari avevano proposto al comune la donazione della costruzione, in modo che essa venisse consolidata e messa a disposizione per scuole e turisti, vista la difficoltà da parte della proprietà a effettuare gli investimenti necessari per la manutenzione. Ma la stessa difficoltà dei proprietari l’aveva anche il Comune: dove reperire i fondi necessari ai lavori? Fatto sta che non se ne fece nulla, e la trunera rimase di Gambarotta.
Ora la trunera non c’è più: al suo posto un mucchio di terra e assi in mezzo a un campo arato. Di chi la colpa? Dei proprietari, della Regione, del Comune, della crisi economica?