Semplicità, cultura accademica e folk: Lorenzo Boioli si racconta
Lorenzo Boioli è l'autore della mostra in esposizione presso lex Caffè Roma a Serravalle Scrivia (di fronte al Palazzo municipale), intitolata Le tre età. E proprio da qui iniziamo a conoscere questo artista alessandrino, (felicemente) serravallese di adozione, che ha scelto un titolo significativo a partire da una sensazione, dalla voglia di cogliere quel momento perfetto che solo un pittore può riconoscere
Lorenzo Boioli è l'autore della mostra in esposizione presso l?ex Caffè Roma a Serravalle Scrivia (di fronte al Palazzo municipale), intitolata ?Le tre età?. E proprio da qui iniziamo a conoscere questo artista alessandrino, (felicemente) serravallese di adozione, che ha scelto un titolo significativo a partire da una sensazione, dalla voglia di cogliere quel momento perfetto che solo un pittore può riconoscere
Questo è Lorenzo Boioli, autore della mostra in esposizione presso l’ex Caffè Roma a Serravalle Scrivia (di fronte al Palazzo municipale), intitolata “Le tre età”. E proprio da qui iniziamo a conoscere questo artista alessandrino, (felicemente) serravallese di adozione, che ha scelto un titolo significativo a partire da una sensazione, dalla voglia di cogliere quel momento perfetto che solo un pittore può riconoscere: “Il titolo della mostra nasce dal quadro che è diventato poi la copertina del catalogo, un’opera che raffigura tre giacche mie, che simboleggiano tre differenti e fondamentali declinazioni della mia vita: la blusa da pittore, la mia gioventù, la giacca da marinaio, con il berretto della Marina Americana acquistato a Milwakee durante uno dei miei viaggi (Boioli esibisce con orgoglio anche un tatuaggio a forma di ancora che parla da sé), e una giacca da pensionato, come mi diverto a definirla”, ci spiega sorridendo Boioli. Pensionato per modo di dire, dato che non sta fermo un attimo ed è un vulcano di idee in perenne eruzione.
Quella per l’arte, d’altronde, è una passione che lo accompagna e gli infonde energia fin dai tempi del liceo, e che l’ha poi condotto a frequentare con successo l’Accademia di Belle Arti di Brera e l’Albertina di Torino, della quale conserva ricordi speciali: “Erano tempi incredibili, di fermento sociale, artistico e culturale in generale, lavoravamo a stretto contatto con i più grandi artisti dell’epoca, da Pistoletto a Merz, intorno alla Galleria Sperone, vera avanguardia dell’epoca”, sottolinea Boioli.
Ma, dopo aver studiato e lavorato in grandi e movimentate città, abituato al contatto con realtà vivaci e dinamiche, come mai la scelta di vivere a Serravalle? “Innanzitutto, qui ho trovato l’amore per la donna della mia vita, ma sono anche rimasto estremamente affascinato da questa realtà al confine tra Piemonte e Liguria, tra il profumo delle colline e quello del mare, dove tutti passano e pochissimi si fermano, per restare”. Un amore profondo e corrisposto, visto l’affetto di amici e colleghi, un sentimento che traspare dalle sue opere incentrate sul centro storico di Serravalle, che viene dipinto in un’ottica particolare, che in pochi saprebbero cogliere al volo: i vicoli sono pervasi da una luce calda e familiare, ed emergono dal buio che di solito li circonda: “La luce è sinonimo di vita, quella che possiamo dare anche a zone considerate morte per troppo tempo, dobbiamo saper andare oltre le apparenze per valorizzare le bellezze che abbiamo sotto gli occhi quotidianamente e proprio per questo non sappiamo più apprezzare”, afferma l’artista.
La passione non si limita solo alla pittura, ma tocca molte altre forme d’arte, come il ciclo “Equus”, composto da una serie di splendide acqueforti, tecnica particolarmente ostica che Boili padroneggia con sapienza, oltre alle sculture in terracotta e ai treppi, animati dalla musica popolare tradizionale. Ed è proprio la musica l’altra grande passione di Lorenzo: dalle esperienze musicali dei primi anni Settanta fino all’avventura con i Tre Martelli, gruppo folk piemontese unico nel suo genere, che ha regalato ai suoi spettatori (numerosi viaggi all’estero l’hanno portato a girare buona parte dell’Europa) vere e proprie pietre miliari sui generis, fino alla formazione del gruppo Ariondassa, attivo ancora oggi.
E infine, una piccola nota nostalgica, un tema dal quale non si può prescindere, l’esperienza come professore scolastico. Lorenzo Boioli è stato un vero e proprio idolo per centinaia di studenti delle scuole medie di Serravalle Scrivia, grazie alla sua originalità, unita a un atteggiamento umile, gentile ed estroverso, capace di catalizzare l’attenzione collettiva. “La scuola è stata per me un’esperienza meravigliosa, oltre che il mio mestiere di una vita – ricorda con commozione Boioli – al punto da meritare uno spazio anche all’interno della mia mostra, grazie a un’opera tanto semplice quanto significativa per me”. Lorenzo si riferisce a una piccola opera polimaterica posizionata proprio all’inizio dell’esposizione, composta da una pezzo di lavagna, un cancellino e polvere di gesso, che conferisce matericità all’opera. Il ricordo di quando alcuni ragazzi fecero cadere per sbaglio, distruggendola, una lavagna, che regalò questo frammento a forma di goccia, una “lacrima di nostalgia” per il tempo passato. E mentre lo racconta, Boioli sporca l’ardesia con un po’ di gesso, a rinverdire un ricordo ben impresso nella mente, e nel cuore.