Coworking, “un progetto condiviso con la città”
Il progetto novese è per ora in fase embrionale: il sindaco Rocchino Muliere ha comunicato lintenzione dellamministrazione di fornire uno spazio fisico dove realizzare il centro. Il primo incontro ha avuto lo scopo di presentare il progetto e di avviare un confronto progettuale con i soggetti interessati
Il progetto novese è per ora in fase embrionale: il sindaco Rocchino Muliere ha comunicato l?intenzione dell?amministrazione di fornire uno spazio fisico dove realizzare il centro. Il primo incontro ha avuto lo scopo di presentare il progetto e di avviare un confronto progettuale con i soggetti interessati
Con il termine coworking si intende l’utilizzo, da parte di più persone, di uno spazio di lavoro condiviso, dove ogni utilizzatore mantiene la sua indipendenza professionale, ma usufruisce di una serie di servizi comuni.
I primi centri di coworking sono nati nel 2005 negli Stati Uniti, e dal 2008 hanno cominciato a diffondersi anche in Italia. Uno dei più attivi è il centro Lab121 di Alessandria, che conta circa 600 utilizzatori.
Mico Rao, amministratore di Proteina, ha spiegato ai molti presenti – un pubblico formato soprattutto da giovani – le caratteristiche di questi servizi.
In un centro di coworking gli utilizzatori trovano uno spazio di lavoro attrezzato con scrivanie, connessione internet veloce, fax, fotocopiatrice, sale riunioni, che possono utilizzare in base alle loro esigenze per lavorare, incontrare clienti, collaborare con altri professionisti.
L’idea è quella di offrire uno spazio facilmente fruibile e a costi contenuti a giovani professionisti e imprenditori per avviare la loro attività. Ma l’iniziativa non si rivolge solo ai giovani: il centro di coworking può essere utilizzato da tutti, anche da chi ha una piccola attività e non si può permettere di attrezzare un ufficio per svolgervela.
In un centro di coworking non si trova solo uno spazio per lavorare alle proprie idee, ma anche servizi di formazione, tutoraggio e mentoring da parte di professionisti e aziende.
Il progetto novese è per ora in fase embrionale: il sindaco Rocchino Muliere ha comunicato l’intenzione dell’amministrazione di fornire uno spazio fisico dove realizzare il centro. Il primo incontro, avvenuto sabato, ha avuto lo scopo di presentare il progetto e di avviare un confronto progettuale con i soggetti interessati.
Molti giovani presenti hanno valutato positivamente il progetto, e hanno dato disponibilità a collaborare alla realizzazione del centro novese.
Soddisfatto l’assessore al Bilancio Simone Tedeschi, che crede fortemente nel progetto “sarebbe molto bello che questo centro fosse gestito direttamente dagli utilizzatori stessi. Stiamo valutando quale spazio destinare al centro di coworking, e vogliamo lavorare su un progetto condiviso con la città”.
Alla conferenza era presente anche Marco Pichetto, sindaco del Comune di Veglio (Biella), che ha raccontato il primo caso di coworking gestito direttamente dall’amministrazione.