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Cementir, sindacati di nuovo sul piede di guerra
Incontro deludente tra sindacati e vertici aziendali dopo mesi di silenzio. Non ci hanno presentato un piano industriale e manca progettualità. Al termine del periodo di cassa integrazione potrebbero scattare 25 esuberi. Lunedì e martedì proclamate 4 ore di sciopero
?Incontro deludente? tra sindacati e vertici aziendali ?dopo mesi di silenzio?. ?Non ci hanno presentato un piano industriale e manca progettualità?. Al termine del periodo di cassa integrazione potrebbero scattare 25 esuberi. Lunedì e martedì proclamate 4 ore di sciopero
Lo stato di agitazione è stato proclamato dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil dopo un incontro con la nuova direzione.
Erano mesi, ricordano i segretari sindacali Cogliandro, Lupo e Del Bello, che attendevano un incontro chiarificatore. Ora che si è tenuto, non nascondono delusione e preoccupazione. “L’accordo siglato lo scorso anno non è stato rispettato. Si parlava di formazione e disponibilità al ricollocamento del personale. Nulla di tutto ciò è stato fatto”. Anzi, la situazione è addirittura peggiorata: “si parlava di 15 esuberi, ora sarebbero diventati 25”. La mobilità potrebbe scattare a settembre, al termine del periodo di utilizzo degli ammortizzatori sociali.
“La nuova dirigenza – proseguono i sindacati – non ha presentato un piano industriale e sembra totalmente priva di progettualità sul futuro”.
Cementir, peraltro, è stata coinvolta nei lavori del terzo valico proprio a seguito dell’apertura di un tavolo di confronto il Regione e, attraverso la Betuntir, che ha sede a Voltaggio, fornisce calcestruzzo per i cantieri.
Immediata la risposta dei sindacati: “abbiamo proclamato lo stato di agitazione e lunedì e martedì ci saranno le prime quattro ore di sciopero”. Lunedì è anche previsto un presidio davanti ai cancelli della fabbrica di Arquata e di Voltaggio.