Cementir, chiude il laboratorio? “Una ritorsione inaccettabile”
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I.N. - irene.navaro@alessandrianews.it  
14 Marzo 2015
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Cementir, chiude il laboratorio? “Una ritorsione inaccettabile”

Dopo lo sciopero e la convocazione in Prefettura dei sindacati, l'azienda avrebbe messo in cassa integrazione a zero ore i due addetti al laboratorio analisi. “Sospettiamo si tratti di un atto di ritorsione e, ancora una volta un mancato rispetto degli accordi”

Dopo lo sciopero e la convocazione in Prefettura dei sindacati, l'azienda avrebbe messo in cassa integrazione a zero ore i due addetti al laboratorio analisi. “Sospettiamo si tratti di un atto di ritorsione e, ancora una volta un mancato rispetto degli accordi”

ARQUATA SCRIVIA – Dopo lo sciopero di lunedì scorso, arriva la cassa integrazione per due lavoratori della Cementir di Arquata Scrivia. “L’azienda ha giustificato la decisione adducendo motivi di riorganizzazione. E’ stato chiuso il laboratorio analisi. A noi sembra un atto di ritorsione (uno dei due dipendenti è un rappresentante sindacale, ndr) e, in ogni caso, si tratta di un mancato rispetto degli accordi del 2013. Si parlava, è vero di riorganizzazione di alcuni reparti, ma non della chiusura del laboratorio”, spiega Massimo Cogliandro, segretario provinciale Fillea Cgil.
Della vicenda è stato informato anche il Prefetto Romilda Tafuri: “non ce ne possiamo stare a guardare – ha ribadito Aldo Gregori, segretario confederale Uil – La decisione è stata presa proprio dopo il vertice in prefettura, in cui ci è stato chiesto, in segno di distensione, di annullare una seconda giornata di sciopero già programmata. Noi lo abbiamo fatto. Ma l’azienda ha proceduto con la messa in cassa integrazione di due dipendenti. E’ necessario che Cementir chiarisca cosa intende fare in questo territorio”.
Secondo i sindacati, ci sono i presupposti perchè il provvedimento aziendale venga impugnato. “Abbiamo coinvolto anche le direzioni nazionali – conferma Gregori – visto che l’accordo era stato sottoscritto a Roma, siglato da tutti”.
La scorsa settimana, uscendo da un periodo di silenzio, il nuovo vertice Cementir aveva annunciato alle amminsitrazioni locali e ai sindacati l’intenzione di aprire la mobilità per 25 persone. Da quella comunicazione era nato lo sciopero di lunedì scorso e ne era stato programmato un secondo, poi sospeso, vista la richiesta del Prefetto e la promessa della convocazione di un tavolo istituzionale a breve. “Noi, in segno di distensione e di volontà di dialogo, lo sciopero lo abbiamo annullato. Inaccettabile, quindi, la decisione di Cementir di procedere con la cassa integrazione a zero ore per due dipendenti. Ha tutto il sapore di una ritorsione. Abbiamo la massima fiducia nel Prefetto e confidiamo nella convocazione a breve del tavolo istituzionale”, conclude Cogliandro.
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