La “piazza” mette a tacere Asl e Regione: “la Rems fatevela ad Alessandria”
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La “piazza” mette a tacere Asl e Regione: “la Rems fatevela ad Alessandria”

Infuocata assemblea pubblica a Voltaggio. Regione e Asl potrebbero ritirare il progetto di trasformazione della comunità protetta Albachiara in Rems, ospedale psichiatrico. "Vince" la paura e la protesta, "ma il paese non ci fa una bella figura": il pubblico non lascia parlare i relatori

Infuocata assemblea pubblica a Voltaggio. Regione e Asl potrebbero ritirare il progetto di trasformazione della comunità protetta Albachiara in Rems, ospedale psichiatrico. "Vince" la paura e la protesta, "ma il paese non ci fa una bella figura": il pubblico non lascia parlare i relatori

VOLTAGGIO – Regione e Asl potrebbero rinunciare al progetto di trasformazione comunità protetta Albachiara in Rems, residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza sanitaria, gli ex ospedali sanitari, a Voltaggio. Lo hanno detto, al termine di una infuocatissima assemblea pubblica il direttore dell’Asl Alessandria Paolo Marforio e il funzionario della Regione Piemonte Vittorio Demicheli.
Hanno fatto marcia indietro davanti alla paura e alla rabbia dei cittadini che hanno partecipato alla riunione, indetta dall’amministrazione comunale.
Si trattava di una assemblea informativa, nulla era già deciso. Si trattava di spiegare al paese di ottocento abitanti i motivi che hanno portato la Regione ad individuare a Voltaggio la sede per la Rems. Ma l’assemblea non ha lasciato margini di trattativa, e neppure di spiegazione. “Noi qui non la vogliamo”, urlava la platea. Punto. Di lì non si sono schiodati.
Erano presenti anche il direttore del dipartimento di Igiene Mentale, Luigi Bartoletti, il direttore della struttura di Castiglione della Stiviera (provincia di Mantova), l’ex sindaco di Frassineto Po che da tempo convive con una comunità psichiatrica. Non sono riusciti neppure a parlare. Troppa la paura di un paese, Voltaggio, che già da anni convive con una comunità protetta dell’Asl. A nulla è valso dire, forse un po’ maldestramente, che a Voltaggio non ci sarebbero finiti i serial killer, che quelli sono nel centro di massima sicurezza di Torino.
Eppure il sindaco, Michele Bisio, aveva chiesto ai presenti di ascoltare, di avere pazienza, che ci sarebbe stato spazio per tutte le domande, e che comunque la proposta avrebbe dovuto passare al vaglio del Consiglio Comunale. “Noi non li vogliamo” è stata la risposta a qualunque ragione esposta.
Si inalbera Demicheli, che pure è persona pacata: “pensavo di poter parlare a delle teste e non a delle pance”. Giù fischi.
La parola Rems fa paura. Anche se non si sa di preciso cosa sia. E forse è proprio per questo che crea ansia.
Per la Regione individuare una struttura idonea ad ospitare i malati psichiatrici sottoposti a misure restrittive della libertà si tratta di “adempiere un obbligo di legge”, ha spiegato ha tentato di spiegare Demicheli. Dopo l’abolizione degli Opg, ospedali psichiatrici, e la loro trasformazione in Rems, il Piemonte, nel 2013, aveva individuato due siti: Alessandria e Biella, per un fabbisogno stimato in settanta posti. La necessità attuale potrebbe essere anche inferiore.
“Le strutture non sono neppure state progettate dalla precedente giunta regionale. Gli Opg andranno chiusi entro aprile 2015. Come Regione è stato scelto di utilizzare strutture già esistenti pubbliche. La comunità di Albachiara a Voltaggio ha queste caratteristiche”. Il progetto prevede un adeguamento di Albachiara, un innalzamento dei muri perimetrali di sicurezza, un servizio di sorveglianza privato 24 ore su 24, un maggior numero di personale interno. “Ma voi li leggete i giornali”, chiedevano dal pubblico? Ci sono le statistiche che parlano del basso rischio di evasioni o della pericolosità dei soggetti, in libera uscita solo su autorizzazione del magistrato. Ma i numeri non servono davanti alla paura. “Fatela ad Alessandria la Rems, non qui”. Effetto Nimby, si dice (dall’inglese “non nel mio giardino”) che qui non viene lasciato certo sottinteso, viene urlato. 
Lo scorso anno un ricoverato presso Albachiara uscì, rubò un’auto e venne trovato in Liguria, senza vita. “Io ho subito un danno e nessuno mi ha neppure chiesto scusa”, dice la proprietaria dell’auto rubata. “E se fosse finita peggio? E se un detenuto in libera uscita tornasse a commettere un reato?” sono i dubbi sollevati. Le statistiche non bastano, appunto.
L’ex sindaco Lorenzo Repetto tenta di spiegare i motivi del malcontento: “questo è un territorio di confine, attraversato dal metanodotto, dal Terzo Valico dei Giovi, ci hanno tolto il pensionato per i nostri anziani, con la promessa che l’avrebbero rimesso, per ospitare la comunità protetta. Siamo stanchi di subire e di dare soltanto”. Il capogruppo di minoranza Giuseppe Benasso chiede un referendum. La Regione potrebbe decidere di imporre comunque il progetto, che finirebbe sicuramente davanti ad un Tar. “Non era questa la sede per decidere, ma viste le reazioni, ritengo che come Regione non lo presenteremo”, è stata la conclusione di Marforio e Demicheli.
Certo, se Regione e Asl hanno tentato la strada di una scelta politica condivisa, il risultato è stato fallimentare. “E Voltaggio non ci ha fatto una bella figura”, ammette amareggiato il sindaco Bisio. Facile prevedere che il consiglio comunale avrebbe rigettato la proposta, difficile pensare che il paese avrebbe digerito il progetto. Con buona pace della democrazia rappresentativa, superata dal frastuono della protesta di una assemblea. 
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