Laboratorio Solferino, faccia a faccia con 2 mila soldatini e con la storia
E se Napoleone non fosse stato bloccato in Egitto, quel ferragosto del 1799, e fosse invece stato a Novi, come sarebbe finita la battaglia? Una domanda antica, a cui ci si può appassionare ancora oggi, visitando il laboratorio Solferino, e chiacchierando con i volontari dellassociazione che lo gestisce
E se Napoleone non fosse stato bloccato in Egitto, quel ferragosto del 1799, e fosse invece stato a Novi, come sarebbe finita la battaglia? Una domanda antica, a cui ci si può appassionare ancora oggi, visitando il laboratorio Solferino, e chiacchierando con i volontari dell?associazione che lo gestisce
Il pezzo forte del laboratorio Solferino è lo stupendo plastico della Battaglia di Novi: una dettagliatissima ricostruzione modellistica che fotografa i momenti finali della battaglia di Novi, avvenuta il 15 agosto 1799. Per realizzare questa imponente costruzione l’associazione Storico Modellistica Novese ha impiegato due anni e mezzo, con un meticoloso lavoro non solo di costruzione modellistica, ma anche di rigorosa ricerca storica.
È il presidente dell’associazione, Salvatore La Rocca, a raccontarci dell’opera: “Il plastico fotografa il campo di battaglia alle ore 17.00 del 15 agosto 1799. Misura circa 10 metri quadrati ed è realizzato in scala uno a mille”. Basta qualche numero, se ancora non lo avete visto, per capire la sua complessità: “Oltre 300 case posizionate con precisione, seguendo carte dell’epoca e in particolare la famosa mappa del Vinzoni, custodita nell’archivio della biblioteca civica; oltre 2 mila soldatini in piombo, ognuno con la sua divisa dipinta a mano; un migliaio infine gli alberi posizionati“.
Ricostruiti con precisione il profilo altimetrico del nostro territorio, e la disposizione delle truppe in campo.
La battaglia di Novi è l’evento più tragico a cui la nostra Città, nel corso della sua storia, ha dovuto assistere.
Le truppe francesi, comandate dal generale Barthélemy Joubert (il cui fantasma, si dice, soggiorna ancora a Palazzo Durazzo dove il giovane generale francese fu trasportato in fin di vita) si scontrarono con le truppe austriache e russe guidate dal maresciallo russo Aleksandr Suvorov.
Gli schieramenti in campo erano enormi. I francesi contavano su 35 mila uomini, mentre la coalizione imperiale ben 67 mila. La battaglia si concluse con la disastrosa ritirata dei francesi, battuti dalla sete e dal caldo terribile oltre che dalla pugna. Il bilancio fu terribile su entrambi i fronti: oltre 13 mila i soldati che persero la vita in quella tragica giornata, ma c’è chi parla di oltre 20 mila morti.
Il plastico è uno strumento perfetto per capire come andarono le cose, e i volontari dell’associazione che gestisce il Laboratorio Solferino sono preparatissimi per spiegare l’evoluzione della battaglia e il suo significato storico.
Il laboratorio Solferino, situato in via Solferino sotto l’asilo omonimo, è uno spazio messo a disposizione dall’amministrazione comunale sia per le attività dell’associazione sia che per dare una dimora permanente al plastico, che è stato costruito nel 1999, già esposto per lungo tempo al museo di Marengo e al Castello di Pozzolo Formigaro e che trova ora una collocazione definitiva.
Sarà l’associazione storico modellistica, di cui fa parte tra l’altro anche la Compagnia della picca e del moschetto, che si occupa di rievocazione storiche del Seicento, a garantire l’apertura tutte le settimane del laboratorio.
Unica pecca dello spazio la forte umidità dell’ambiente che si percepisce appena entrati, e che certo non giova al plastico e alle altre suppellettili. Le piogge dell’autunno scorso non hanno migliorato la situazione, e appare evidente la necessità di un impianto di de-umidificazione.
Il laboratorio è aperto tutti i mercoledì pomeriggio, dalle 15.30 alle 18.30. Se siete appassionati di storia, o di Novi, non perdetelo.