“Centocelle”, l’autobiografia del pugile Pistidda
Il romanzo Centocelle è lautobiografia del pugile, scrittore e attore Bruno Pistidda, opera che il poeta riprende dopo averla lasciata incompiuta dal 1995, anno in cui morì sua moglie Pupè, così soprannominata da Pistidda per via della sua straordinaria bellezza
Il romanzo ?Centocelle? è l?autobiografia del pugile, scrittore e attore Bruno Pistidda, opera che il poeta riprende dopo averla lasciata incompiuta dal 1995, anno in cui morì sua moglie Pupè, così soprannominata da Pistidda per via della sua straordinaria bellezza
Classe 1937, Pistidda nasce a Sassari, ma all’inizio degli anni Cinquanta si trasferisce con la famiglia a Genova. Il libro racconta i giochi tra le rovine lasciate dalla guerra con il fratello Aldo – che a Vernazzola inizierà il suo percorso come artista e che si trasferirà prima a New York e poi a Boston con Joan, l’americana che conosce a Roma e che diventerà sua moglie – i primi approcci con il pugilato a Genova e l’ingresso nella nazionale pugilato a Roma dove rincontrerà il fratello Aldo.
Dopo la carriera di pugile, Pistidda si dedica alla carriera cinematografica a Centocelle e sposa la bella Pupè. Finita anche la carriera d’attore, Pistidda ritorna a Genova e continua a scrivere racconti (a dodici anni aveva iniziato a scrivere), cui seguiranno i romanzi (tra gli altri, “E le nuvole vanno”, “Le avventure del giovane Bolli”, “Il viaggio dell’amicizia. Avventure per il mondo”).
Pistidda, grazie a una continua evoluzione, prima cinematografica poi letteraria e poetica, non tralasciando encomiabili iniziative di stampo civile, è riunito a unire più generazioni di estimatori e appassionati, nonché a consolidare un fitto intreccio di relazioni interpersonali di primissimo rilievo nei vari ambiti di interesse, raggiungendo un prestigio indiscusso.
Nel 2000 decide di lasciare Genova e si trasferisce a Novi, dove scrive in tre anni quattro romanzi e si inserisce nel nuovo contesto cittadino. Nel 2005 a Terni gli viene consegnato l’Oscar “L’uomo Lo Sport e Cultura” ad honorem dall’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia. È stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1992.