In mostra le fotografie di Elisabetta Goggi che raccontano la storia dell’asilo Raggio
Lasilo Raggio di Pozzolo Formigaro, abbandonato da quasi tre decenni, ora rivivrà nella mostra fotografica organizzata dal locale Lions Club al castello medievale. Lesposizione sarà inaugurata domani, domenica 29 marzo, alle 16.00, e rimarrà aperta tutti i giorni sino al 5 aprile.
L?asilo Raggio di Pozzolo Formigaro, abbandonato da quasi tre decenni, ora rivivrà nella mostra fotografica organizzata dal locale Lions Club al castello medievale. L?esposizione sarà inaugurata domani, domenica 29 marzo, alle 16.00, e rimarrà aperta tutti i giorni sino al 5 aprile.
Goggi, la fotografia nel dna Le fotografie sono di Elisabetta Goggi, insegnante di materie letterarie e storia dell’arte con passione “genetica” per la fotografia. Dopo la laurea e il dottorato di ricerca con una tesi sulla storia della fotografia, ha partecipando a diverse mostre aggiudicandosi il primo premio al concorso “Acqua e ferro”. Il suo stile spazia tra foto di archeologia industriale, agraria, urbana, i paesaggi, i riflessi e la campagna, molto spesso direttamente legati alle origini pozzolesi della famiglia paterna. Da qui l’esigenza di dedicare i suoi ultimi scatti in ordine di tempo proprio all’asilo Raggio.
Un ricovero per i figli degli operai A fine Ottocento, grazie all’impegno di don Lorenzo Dardano, parroco di San Martino, e di Mattia Dellachà, presidente della Soms e amministratore comunale, il conte Edilio Raggio si rese disponibile per sponsorizzare con mille lire all’anno l’apertura di un asilo destinato ad accogliere i bambini del paese, specie i meno abbienti, i cui genitori abbandonavano il lavoro nei campi per entrare nelle nuove fabbriche sorte nella zona.
Da asilo a centro culturale L’inaugurazione avvenne il 1° novembre 1896. A dirigere l’asilo venne chiamata la Congregazione delle suore di Nostra Signora della Neve. Con il trascorrere degli anni, l’asilo divenne un’istituzione solida ed efficiente, anche grazie ai generosi aiuti di molti benefattori: i loro nomi sono iscritti nel grande affresco del soffitto del salone, tra angioletti in volo.
Nel 1906 scomparve il conte Edilio, ma il figlio Carlo Raggio rinnovò il sostegno all’asilo con l’elargizione di 23 mila lire, somma destinata ad acquistare i locali fino ad allora messi a disposizione gratuitamente dal cavalier Giuseppe Bottazzi. Furono ristrutturati i locali e ampliata la superficie dell’asilo con l’acquisto del contiguo teatro, di spazi all’aperto e di edifici vicini.
Nel corso degli anni l’asilo Raggio funzionò anche come centro culturale per tutti i pozzolesi: i locali del teatro ospitarono non solo recite dei bambini, ma anche le rappresentazioni teatrali di compagnie di burattinai e di attori che mettevano in scena opere della tradizione e di autori locali.
La crisi, la chiusura e un futuro ancora incerto Negli anni Settanta, l’aumento delle spese di gestione, il calo delle vocazioni e l’apertura delle scuola materna statale determinarono il lento declino della nobile istituzione. Nel 1972 le suore della Madonna della Neve lasciarono l’istituto. Giunsero altre suore, appartenenti all’opera di Monsignor Torta. Si rinnovarono poco dopo le difficoltà già evidenziate negli anni precedenti e, nonostante l’impegno degli amministratori, le suore furono costrette a lasciare l’asilo nel 1983. Quattro anni dopo l’assemblea comunale decise la chiusura definitiva dell’asilo Raggio.
Oggi la sorte della struttura è ancora incerta. Chissà che la mostra organizzata dal Lions Club con le suggestive immagini di Elisabetta Goggi non possa costituire il viatico per la rinascita del vecchio asilo.