Nube sul Polo Chimico, restano le polemiche
Passata la nube, restano i dubbi, la rabbia e la paura. L'incidente che si è verificato ieri mattina nell'area perossidi della ditta Arkema, all'interno del Polo Chimico, ha tenuto con il fiato sospeso la città. Oggi incontro in Comune con Provincia, Arpa e Azienda
Passata la nube, restano i dubbi, la rabbia e la paura. L'incidente che si è verificato ieri mattina nell'area perossidi della ditta Arkema, all'interno del Polo Chimico, ha tenuto con il fiato sospeso la città. Oggi incontro in Comune con Provincia, Arpa e Azienda
La cronaca
Verso le 8.30 di lunedì, infatti, molti abitanti di Spinetta Marengo hanno udito uno scoppio “simile ad uno scontro tra due auto”, raccontano i testimoni. Dopo poco, una densa colonna di fumo nero, alta una decina di metri, si è sprigionata da un’area dello stabilimento, ben visibile a chilometri di distanza.
Il tam tam del probabile incendio ha fatto in pochi minuti il giro della città.
Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco e, a seguire, le forze di protezione civile e l’Arpa, oltre ad alcuni amministratori, tra cui l’assessore all’ambiente Claudio Lombardi, che abita a Spinetta.
All’arrivo dei Vigili, personale interno di Solvay e Arkema avevano già avviato i primi interventi di spegnimento. Nel frattempo è scattato il piano di emergenza interno, ma non quello esterno, su valutazione della prefettura che era in contatto con Arpa e con l’azienda.
I primi a dare informazioni sull’incidente sono i vigli del fuoco, che confermano l’invio di 4 squadre operative, coordinate dal funzionario di servizio ed è stato disposto il rafforzamento del dispositivo di soccorso provinciale con una squadra proveniente dal Comando di Asti e l’intervento del nucleo regionale Nbcr (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) di Torino.
L’incendio è stato domato in pochi minuti, senza feriti e conseguenze per il personale dipendente dell’azienda.
La rassicurazione degli enti
A ruota, le dichiarazioni rassicuranti di Arpa, del Comune di Alessandria, della Prefettura e, infine dell’azienda.
Arpa e Prefettura, in particolare, hanno rassicurato sul fatto che, dai primi rilievi, “i gas contenuti nella nube sono costituiti da gas di combustione e che l’incendio non ha riguardato sostanze chimiche pericolose proprie dell’impianto produttivo chimico”.
Alla popolazione è stato consigliato, in un primo momento, di tenere le finestre chiuse per evitare l’inalazione del fumo, nonostante non si trattasse di sostanze chimiche. Prescrizione rispettata anche dalle scuole che, nell’intervallo, hanno tenuto i bambini all’interno degli edifici scolastici.
I commenti
Nonostante le rassicurazioni delle autorità, restano i dubbi e i timori, si diceva, espresse dai commenti dei lettori sui social network (“tanto la verità non ce la diranno mai”, oppure: “Come al solito diranno di stare tranquilli che è passato tutto ma io mi chiedo e questa nube che ogni volta scoppia alla Solvay di Spinetta ma chi la respira e cosa c’è all’interno??? Ovviamente diranno di stare tranquilli tanto poi le malattie vengono fuori piano piano…è una vergogna sentire sempre dire le stesse cose e non risolvere mai nulla…” solo per citarne due dei più ricorrenti). Le stesse preoccupazioni emerse all’interno della commissione ambiente, convocata dal presidente Daniele Coloris per proseguire la discussione sulla qualità dell’aria e, incentrata, visto l’episodio, sull’incidente di ieri. Coloris, anche su sollecitazione dei commissari, promette che a breve verrà convocata una nuova riunione alla presenza dei rappresentanti dell’azienda, per fare luce sull’accaduto. L’assessore Lombardi allarga il discorso alla normativa vigente che lascia la discrezionalità all’azienda di avvisare le autorità e stabilire se allargare l’allarme all’esterno, oltre che all’interno.
Oggi il tavolo con azienda e Arpa
Dopo un confronto con la Prefettura, è stato rinviato un tavolo “immediato” che avrebbe dovuto tenersi lo stesso pomeriggio di ieri. L’assessore Lombardi ha, però, chiesto un tavolo parallelo che si terrà oggi, martedì 31 marzo, organizzato dal Comune, alla presenza di Arpa, Provincia e azienda. “Ad emergenza finita, grazie anche ache al vento che ha allontanato il fumo, è importante parlare di futuro, per capire come sia potuto avvenire questo incidente. Sebbene non ci sia stato pericolo per la popolazione, non dimentichiamoci che ci sono anche i lavoratori per il quale è, invece, scattato il piano di emergenza. Infine ho chiesto che venga al più presto aggiornato il piano di emergenza esterno, scaduto da tempo, e di competenza della Prefettura”.
I sindacati
Sul tema si sono espressi anche i sindacati dei lavoratori:
“le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl E Uiltec Uil sono sollevate dall’apprendere che nell’incidente non ci siano state vittime ne tanto meno feriti. La sorte e l’incolumità dei Lavoratori sul proprio posto di lavoro è la nostra prima preoccupazione. Siamo altrettanto sollevati dall’apprendere, almeno queste sono le informazioni in nostro possesso sinora, che non ci siano ricadute ambientali derivanti dall’accaduto.
Ma proprio per queste ragioni le organizzazioni sindacali non possono dirsi in nessun modo tranquille al 100% e per questo hanno immediatamente richiesto un incontro all’azienda onde ricevere spiegazioni chiare sulle dinamiche dell’incidente e soprattutto per avere rassicurazioni in merito la sicurezza degli impianti nel prossimo futuro.
Una volta messo in sicurezza l’impianto e chiarite le cause dell’incidente è per noi necessario che l’azienda ripristini al più presto le condizioni produttive a salvaguardia dell’occupazione e della continuità aziendale”.
Si esprimono anche il sindacato Cisl dei Vigili: “A seguito dell’ incendio di questa mattina presso l’azienda Arkema di Spinetta Marengo – settore perossidi – il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Alessandria si è trovato ad affrontare l’ennesima emergenza con un numero esiguo di uomini e un parco auto-mezzi ridotto all’essenziale, a causa dei tagli apportati al personale e ai mezzi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Il Comando Provinciale, impegnato con l’unica partenza rimasta presso la Sede di Alessandria in un intervento, è stato costretto a fare intervenire i pochi automezzi rimasti efficienti presso i Distaccamenti di Novi Ligure e Tortona, lasciandoli
scoperti. Ad oggi, la Dirigenza burocratizzata ed inefficiente di questo Comando si somma all’indifferenza del Governo nei confronti di un Corpo come quello dei Vigili del Fuoco, fondamentale per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini”, commenta il segretario Generale FNS (Federazione Nazionale per la Sicurezza) Cisl Alessandria-Asti, Pietro Ferasin.
Duro il commento dell’Usb, unione sindacale di base:
La situazione dei pompieri non è rosea anzi…la spending review e i tagli lineari di questo governo, grazie anche ai sindacati firmaioli che lo sostengono e avvallano riforme demenziali che prevedono chiusure di distaccamenti e riduzioni delle squadre di soccorso, hanno colpito pure i VVF.
USB sostiene da anni e da tempi non sospetti che la Safety in questo paese richiede investimenti e per i vigili del fuoco devono essere potenziati per poter svolgere i compiti di previsione prevenzione e soccorso tecnico urgente, in Europa 1 pompiere ogni 1000/1500 abitanti, in Italia 1 vigile ogni 15000 abitanti.
USB ha presentato ad inizio anno in parlamento la proposta di legge per una nuova e moderna protezione civile e, grazie al m5s, anche la proposta di assunzione dei precari/discontinui che da anni colmano le carenze croniche degli organici.