Primo maggio, la solidarietà fa la differenza
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Primo maggio, la solidarietà fa la differenza

“La solidarietà fa la differenza” è lo slogan della festa provinciale del lavoro che, quest'anno, si svolgerà a Novi Ligure. Sullo sfondo i grandi temi internazionali, ma anche quelli locali: “Integrazione, lavoro, sviluppo: rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso”

?La solidarietà fa la differenza? è lo slogan della festa provinciale del lavoro che, quest'anno, si svolgerà a Novi Ligure. Sullo sfondo i grandi temi internazionali, ma anche quelli locali: ?Integrazione, lavoro, sviluppo: rispettiamo i diritti di tutti, nessuno escluso?

PROVINCIA – “Solidarietà” sarà il filo conduttore della festa del lavoro, il 1° maggio, che quest’anno si terrà a Novi Ligure. Una festa unitaria quella dei sindacati Cgil, Cisl e Uil: “un valore, quello della solidarietà, presente negli statuti delle tre organizzazioni”, sottolinea il segretario Cisl Sergio Didier. Ma anche unità, quella che, seppure con punti di vista a volte differenti, ha tenuto uniti i confederati: “sul territorio c’è una buona tenuta unitaria ed uno sforzo di ragionamento per valorizzare i punti in comune e gestire quelli che invece si dividono”, dice ancora Didier.
Le celebrazioni per la festa del lavoro avranno inizio venerdì alle 10, in piazza Falcone e Borsellino. Si formerà un corteo che sfilerà per le vie cittadine, fino a piazzale Partigiani (giardini Garibaldi) dove verrà deposta una corona davanti al monumento dedicato ai caduti sul lavoro. La cerimonia termina con l’intervento di Tonino Paparatto, segretario provinciale Cgil.
Al pomeriggio, dalle 16,30 alle 23, concerto ai giardini e bancarelle di artigianato e hobbistica.
Perchè Novi? Un po’ per “caso” e un po’ per scelta: la festa provinciale cambia sede ogni anno, nei diversi centri zona e, quest’anno, “toccava” a Novi.
“Ma è anche una scelta, perchè Novi e il novese hanno aziende importanti e criticità altrettanto importanti”, dice Paparatto.
Solidarietà, si diceva, sulle grandi questioni e su quelle “piccole”. “Questo sarà un 1°maggio particolare – dice il segretario Cgil – siamo in una fase di conflitto, su tanti fronti, nell’area del Mediterraneo, nell’area russa, ci sono preoccupazioni. Non possiamo indugiare di fronte alle morti in mare, c’è l’urgenza di dare risposte, ma non possiamo chiuderci dentro i nostri confini. Non possiamo immaginare che l’Italia venga lasciata sola in questa emergenza. In questi momenti l’egoismo aumenta in tutti i campi, anche all’interno della fabbrica. Non ce lo possiamo permettere. Anche nella nostra realtà occorre evitare gli egoismi”. Il riferimento alla solidarietà parte “dal valore e dall’orgoglio del lavoro”. Si torna, allora, ai temi nazionali: “ci sono segnali positivi, ceni di ripresa. Mai bilanci si fanno a fine anno. Il jobs act non risolverà il problema lavoro e, anche su questo fronte, vedremo nei prossimi mesi”.
Sui temi locali torna Aldo Gregori, segretario Uil. “La solidarietà che vada al di là della carità in momenti di crisi è più difficile. Ma è nel Dna dei sindacati. I dati economici dicono che ci sono cenni di ripresa? Mi pare come voler vedere il bicchiere mezzo pieno a tutti i costi. La realtà è che, per ora, l’occupazione non è aumentata. I conti li faremo a fine anno. Noi, questo sì, siamo aperti al dialogo, anzi lo chiediamo, su tutti i fronti, con le istituzioni locali, con il governo”.
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