Stranieri: vivono meno ma fanno più figli. E i novesi invecchiano
Se analizziamo landamento demografico di Novi Ligure vediamo come, nel corso dellultimo secolo, la popolazione residente in città abbia avuto un andamento prima di forte crescita, e poi di lenta decrescita negli ultimi decenni.
Se analizziamo l?andamento demografico di Novi Ligure vediamo come, nel corso dell?ultimo secolo, la popolazione residente in città abbia avuto un andamento prima di forte crescita, e poi di lenta decrescita negli ultimi decenni.
Statisticamente, se andiamo avanti di questo passo, l’ultimo novese si estinguerà nel 2272, quindi la situazione non è terribile, ma può destare qualche preoccupazione.
L’analisi dei dati che vengono ogni anno elaborati dai servizi demografici del comune di Novi ci offre un quadro più preciso dell’andamento demografico della nostra città.
Quanti sono gli stranieri in città?
Una delle domande più interessanti è: ma quanti sono gli stranieri? Nel 2014 si sono attestati a 3.580, cioè il 12 per cento della popolazione. Per chi non è pratico con le percentuali, vuol dire che a Novi c’è circa uno straniero ogni 10 abitanti. Ovviamente, in questo conto non sono considerati gli extracomunitari presenti sul nostro territorio in maniera clandestina, ma che possiamo stimare in base alle statistiche nazionali in circa 800-1.000 persone.
Da dove vengono gli stranieri presenti a Novi? La comunità più presenti sono quella rumena, seguita a brevissima distanza da quella albanese, che da sole coprono quali la metà degli stranieri presenti a Novi. Al terzo posto si piazza la comunità ecuadoregna (16% del totale degli stranieri) seguita a breve distanza da quella marocchina (15%). Al quinto posto la comunità cinese, che vale il 3% degli stranieri.
Di fronte alla morte non tutti sono uguali
La statistica ci dice che ogni anno Novi perde abitanti: nel solo 2014, gli abitanti sono scesi di 158 unità rispetto all’anno precedente. Dove sono andati i novesi che mancano all’appello? 369 purtroppo ci hanno lasciati per sempre, e di questi il 14% erano stranieri. Questo è un primo dato interessante: muoiono più gli stranieri che gli italiani. Il tasso di mortalità tra i novesi è del 1,2% mentre tra gli stranieri sale al 1,5%. A livello nazionale, il tasso di mortalità si attesta sull’1 per cento.
Bambini, gli stranieri ne fanno il quadruplo
E sul fronte opposto, quello delle nascite, come vanno le cose? Nel 2014 a Novi sono nati 179 bambini, di cui il 35 per cento figli di coppie straniere. Il tasso di natalità a Novi è 6,3 bambini ogni mille abitanti, che ci pone ancora una volta al di sotto della media nazionale che è di 8,5 bambini. Se andiamo ad analizzare anche in questo caso le differenze tra italiani e stranieri, vediamo ai novesi i bambini piacciono molto meno che agli stranieri. Infatti tra i novesi nascono 4 bambini ogni mille abitanti, mentre tra gli stranieri il tasso di natalità è ben quattro volte più grande: 15 bambini ogni mille.
Quindi abbiamo individuato il primo problema della demografia della nostra città: facciamo pochi figli, nonostante il contributo degli stranieri. Nel corso degli ultimi 10 anni, la percentuale di alunni di origine extracomunitaria nelle scuole è raddoppiata.
Non c’è più la calamità occupazionale
Ma la variazione della popolazione non è data solo dal saldo tra nati e morti, ma soprattutto dall’immigrazione e dall’emigrazione, sia all’interno della nazione che dall’estero.
Nel corso del 2014 sono state 954 le persone che si sono trasferite a Novi, di cui 789 da altri comuni italiani, e 118 dall’estero. Nello stesso periodo, sono state 922 le persone che sono andate via da Novi, di cui l’81 per cento verso altri comuni italiani e il 19 per cento sono andati all’estero. Interessante anche qui il raffronto tra italiani e stranieri, con soli 29 novesi che nel corso del 2014 si sono trasferiti fuori patria.
Un futuro su cui bisogna riflettere
Novi è una città dove si fanno sempre meno bambini, e non era necessario forse analizzare dei dati ufficiali per accorgersene. Basta fare due passi per la città, e vedere che di bambini in giro ce ne sono pochi, pochissimi. Al di là delle valutazioni sul fenomeno e sulle sue motivazioni, è evidente che occorre programmare bene. Quanti asili e quante scuole servono in una città con un simile indici di natalità? E quanti servizi per gli anziani occorrono, quante case di riposo, in una Novi dove la condizione più comune è pensionato?