“Andrea Chaves, un esempio nell’epoca del pressapochismo”
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Andrea Vignoli  
24 Maggio 2015
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“Andrea Chaves, un esempio nell’epoca del pressapochismo”

Durante la Notte della Cultura, che si è svolta ala scorsa settimana a Novi Ligure, il giovane studente Andrea Chaves ha recitato ininterrottamente per sei ore e a memoria i 34 canti dell'Inferno, la prima delle tre cantiche della Divina Commedia composta da Dante Alighieri

Durante la Notte della Cultura, che si è svolta ala scorsa settimana a Novi Ligure, il giovane studente Andrea Chaves ha recitato ininterrottamente per sei ore e a memoria i 34 canti dell'Inferno, la prima delle tre cantiche della Divina Commedia composta da Dante Alighieri

NOVI LIGURE – Sono stato a vedere e sentire la “maratona infernale” di Andrea Chaves durante la notte della cultura svoltasi la scorsa settimana presso la biblioteca comunale. Affascinato da Dante, ma ancora più forse da questo giovane novese che in sei ore ininterrotte ha recitato, a memoria, i 34 canti dell’Inferno, la prima delle tre cantiche della Divina Commedia.

Cosa spinge questo ragazzo novese, così uguale e così diverso dai tanti giovani della nostra città, a una simile fatica? A stare ore in piedi davanti a un microfono, in una sala ora gremita, ora quasi deserta, a recitare il suo amore per il sommo poeta? Quante ore di studio e di preparazione ci sono dietro una simile impresa? Quanta passione e quanto amore ci devono essere per riuscire a compierla?

Quello di Andrea non è un esercizio mnemonico: in ogni parola, in ogni terzina, c’è tutta la passione che sola può portalo a fare quello che ha fatto. Andrea è per me un esempio. Spesso ci ritroviamo a criticare la nostra epoca, il pressapochismo dell’italiche genti in questi primi anni del secolo, la insipienza delle nostre nuove generazioni. Poi, trovi lui e pensi che noi italiani siamo così: capaci di gesti enormi, di sforzi sovrumani, se dentro di noi brucia la passione.

Andrea ha portato a termine l’impresa, è sceso dal palco dell’auditorium ed è uscito a “rivedere le stelle”. Per lui era un viaggio mai tentato, così di filato, dopo diversi anni di declamazioni a livello nazionale tra Novi, Serravalle, Ravenna e Roma, che ha deciso di donare ai novesi in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante.  “È stata per me l’esperienza più bella e intensa e straordinaria che ho avuto con la poesia di Dante: piena di fatica, lavoro ma alla fine non ho mai visto le stelle così risplendere!”.

Mentre il pubblico si susseguiva e cambiava al pari delle donne e cavalieri, eroi e dannati dell’immortale poesia dantesca, la voce di Andrea Chaves rimaneva la stessa: ferma, commossa, cruda, violenta, misurata. “L’unicità di Dante, così come la sua attualità – osserva Andrea – si rivelano nella sua lingua e nelle sue parole: chi dialoga con Dante, chi lo conosce sa di non incontrare un sopravvissuto dell’antichità ma sa di scoprire un uomo arrivato prima di lui. Per questo soprattutto i giovani (che la scuola così come le istituzioni spesso non incoraggiano a portare avanti iniziative come questa o a prenderne parte; e questo è davvero un danno oltre che un dispiacere) grazie a Dante sapranno sempre trovare nella grande poesia una forza vitale per il loro futuro, per i loro sogni e le speranze.”

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