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Novi Ligure? Un dispetto dei novesi agli alessandrini
I Novesi non furono contenti di passare sotto Alessandria, e di perdere lo status di Provincia. Lo dimostra il fatto che, quando si decise di risolvere il problema dellomonimia tra vari comuni, il Consiglio Comunale della nostra Città decise di aggiungere il suffisso Ligure, in spregio alla riorganizzazione territoriale voluta da Rattazzi.
I Novesi non furono contenti di passare sotto Alessandria, e di perdere lo status di Provincia. Lo dimostra il fatto che, quando si decise di risolvere il problema dell?omonimia tra vari comuni, il Consiglio Comunale della nostra Città decise di aggiungere il suffisso ?Ligure?, in spregio alla riorganizzazione territoriale voluta da Rattazzi.
Così scriveva l’impareggiabile penna di Mario Ferretti su “La Stampa” il 6 ottobre del 1932.
Novi un tempo si chiamava semplicemente Novi, o Neuve come dicono i Novesi, e non si sognava di aggiungere suffissi al suo nome.
Sarebbe lungo raccontare tutte le vicissitudini della nostra Città dalla sua nascita ad oggi, da quando fu donata nel 970 da Ottone I al monastero di San Salvatore di Pavia. A lungo Novi fu genovese, fino a quando, dopo la battaglia di Novi, entrò con la Repubblica Ligure a far parte dell’impero Francese. Sì, fummo anche Francesi e ce lo ricordano le meridiane in Piazza Dellepiane, ma questo sarebbe un’altro lungo discorso.
I Francesi si ricordarono di noi anche il 13 giugno 1940, quando vennero a bombardare l’aeroporto di Novi. Sulle porte dell’hangar ancora oggi ci sono i fori lasciati dalle mitragliatrici francesi.
Dopo il congresso di Vienna Novi entra nel Regno di Sardegna, come Provincia del dipartimento di Genova. La Provincia di Novi comprendeva i mandamenti di Gavi, Rocchetta e Serravalle.
Nel 1859 il Ministro degli Interni Urbano Rattazzi promulgò la Legge che prese il suo nome e che ridisegno la geografia amministrativa dell’intero stato sabaudo. La Provincia di Alessandria venne grandemente allargata, assorbendo quella di Asti e i territori genovesi al di qua dell’appennino. Rattazzi, guardacaso, era proprio di Alessandria e i territori novesi erano appetiti perchè si pagavano gran parte di tasse.
I Novesi non furono contenti di passare sotto Alessandria, e di perdere lo status di Provincia. Lo dimostra il fatto che, quando si decise di risolvere il problema dell’omonimia tra vari comuni (c’era, e c’è, una Novi e ed una in quel di Modena) il Consiglio Comunale della nostra Città decise di aggiungere il suffisso “Ligure”, in spregio alla riorganizzazione territoriale voluta da Rattazzi. Correva l’anno 1862.
La storia è vecchia, e spesso risalta agli onori delle cronache. Nel 1999 l’ex Onorevole, e viticoltore, Giampiero Broglia, lanciò la proposta di mettere fine agli equivoci e togliere il suffisso “ligure” una volta per tutte. La promozione del territorio, e dei suoi prodotti, sarebbe stata danneggiata da una indicazione geografica che crea solo confusione. Lo sa bene Giovanni Toti.
Il tempo passa e tornare indietro, purtroppo, non si può. Ma resta la domanda: sarebbe stato meglio, per Novi, essere la punta a Nord della Liguria, o essere come siamo il sud del Piemonte? Rattazzi ci fece un regalo, od un danno?