Tumori in Fraschetta: entro fine anno un nuovo studio?
Le due interrogazioni del consigliere regionale Paolo Mighetti (M5S) riportano all'ordine del giorno la situazione della salute in Fraschetta. Ecco cosa risulta dai dati presentati dall'Arpa Piemonte. E intanto, per fine anno, si aspetta una nuova indagine epidemiologica
Le due interrogazioni del consigliere regionale Paolo Mighetti (M5S) riportano all'ordine del giorno la situazione della salute in Fraschetta. Ecco cosa risulta dai dati presentati dall'Arpa Piemonte. E intanto, per fine anno, si aspetta una nuova indagine epidemiologica
I risultati, un fascicolo redatto da Arpa Piemonte, tengono conto di diversi studi, che coprono un arco di tempo che va dal 1981 al 2014, affrontando la mortalità per la Provincia, la percentuale di decesso per patologie tumorali e due studi di coorte sui residenti a Spinetta Marengo e sui lavoratori Solvay. “I risultati effettuati su ricoveri ospedalieri tra il ’96 ed il 2009 sono disarmanti – commenta il M5S – e i numeri lasciano pochi spazi a diverse interpretazioni”. Guardiamo, più nello specifico, i risultati proposti da Arpa Piemonte.
Mortalità in Provincia (1981-1994)
Una prima analisi, presentata nel 1997, aveva messo in luce alcune peculiarità in merito alla mortalità del Comune di Alessandria, senza per altro legare le stesse specificatamente alla Fraschetta. La mortalità tumorale, infatti, era aumentata del 20% negli uomini e del 18% nelle donne, nonostante la prima causa di morte per intensità e significatività dell’eccesso di rischio rispetto all’atteso fossero le malformazioni congenite e perinatali. (Lo studio è disponibile su richiesta presso il dipartimento di Epidemiologia Ambientale dell’Arpa Piemonte)
Studio LINFA (2004-2006)
Tra gli obiettivi del progetto, un’indagine epidemiologica che stimasse l’impatto sulla salute dell’esposizione a inquinamento atmosferico ed acustico nell’area della Fraschetta. I dati riguardanti le patologie allergiche e respiratorie nei bambini segnalavano un aumento del 29,5% dei sintomi e delle malattie – tosse, bronchite, sibili -, con un’uguale distribuzione tra sobborghi e per sesso. In aumento anche le patologie allergiche (+26,9%), particolarmente concentrate a Spinetta e nelle bambine. I tassi di asma infantile corrisponderebbero agli analoghi dei più vicini centri urbani e del Nord Italia. “Il diffuso aumento rispetto al passato registrato per fischi/sibili, bronchiti acute, tosse, rinite allergica ed eczema atopico- leggiamo nel documento – suggerirebbe il mantenimento nel tempo delle attività di sorveglianza e controllo sulle malattie pediatriche, respiratorie ed allergiche nell’area della Fraschetta”.
Lo studio Linfa analizzava, però, anche i tassi di mortalità all’interno del territorio. “La mortalità proporzionale – viene spiegato – ha indicato al primo posto le malattie cardiocircolatorie, cui seguono i tumori, le malattie dell’apparato respiratorio e digerente”. In particolare, l’analisi dei dati in relazione ai rapporti standardizzati di mortalità evidenziava come ci fosse, tanto per gli uomini quanto per le donne, una minore mortalità locale per tutte le cause cardiocircolatorie e cerebrovascolari, ma un aumento di tumori dell’apparato respiratorio, dell’ipertensione e della cirrosi epatica per gli uomini, e di tumori polmonari, bronchiti croniche, enfisema e asma per le donne. I dati, si legge nel rapporto, presentano indici superiori ma mai significativi.
L’ultimo studio preso in analisi dal progetto Linfa era indirizzato alla morbosità, ovvero la frequenza dei ricoveri e la media giornaliera di ospedalizzazione per causa, relativo alla popolazione della Fraschetta nell’anno 2004. “L’esame dell’ospedalizzazione locale distribuita per sobborgo ha mostrato un maggior tasso di ricovero per patologie respiratorie tra gli uomini di Mandrogne e le donne di Lobbi. Anche i tassi di ricovero per tumori benigni (non per quelli maligni) risulterebbero superiori tra i maschi di Cascinagrossa, Castelceriolo, Litta Parodi e San Giuliano Vecchio e tra le donne di San Giuliano Nuovo e di Mandrogne e Spinetta. Lo studio è consultabile sul sito web di progetto.
Studio di coorte tra i residenti a Spinetta Marengo (2012) e tra i lavoratori Solvay (2012)
Richiesto ad Arpa Piemonte dalla Procura della Repubblica di Alessandria nel 2010 e consegnato nel 2012, lo studio di coorte sui residenti a Spinetta Marengo ha rilevato, sulla base dei ricoveri ospedalieri tra il 1996 e il 2009, “eccessi di rischio tra i residenti a Spinetta Marengo per diverse sedi tumorali, che tendono ad accrescersi con la durara della residenza. Le patologie che presentano eccessi di rischio significativo riguardano tutti i tumori maligni, aumentati del 15% nel sesso maschile e del 6-8% cumulando entrambi i sessi”, con particolare attenzione a quelli dell’apparato digerente superiore, dello stomaco e peritoneo. Aumentati anche i dati relativi alla depressione femminile e alle malattie del sistema circolatorio. (La relazione, per la quale è disponibile una liberatoria della Procura della Repubblica per la pubblicazione scientifica e la diffusione dei risultati, è disponibile presso la Procura della Repubblica di Alessandria)
I settore Rischi e Danni da lavoro del servizio sovra zonale di epidemiologia di Grugliasco ha invece condotto, su mandato della Procura di Alessandria, un’indagine di coorte sui lavoratori, sulla base di uno studio di morbosità per i ricoveri tra il 1981 e il 2009, e su uno studio di mortalità per i decessi dei dipendenti dal 1981 al 2011. “Il rischio di tumore al polmone è aumentato negli uomini del 36% -leggiamo – ed è difficilmente riconducibile a maggiore prevalenza di fumatori. Tra i tumori maligni di interesse a priori a causa delle sostanze utilizzate, non sono evidenziati eccessi rispetto all’atteso per tumori alla laringe, al rene, della prostata, del fegato, del sistema nervoso centrale e del cervello. Si evidenzia un eccesso del 45% non significativo statisticamente per tumori dello stomaco. Altri eccessi rilevanti riguardano i risultati per altre patologie non tumorali del sistema nervoso centrale ed in particolare la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che presenta un eccesso di tre volte rispetto all’atteso, e il morbo di Parkinkson”. (Copia delle relazioni possono essere richieste alla Procura della Repubblica di Alessandria per conto della quale era stata anche stilata una sintesi dei risultati dello studio di morbosità)
Conclusioni
L’interrogazione presentata dal consigliere regionale Mighetti richiedeva, come ultimo punto, l’avvio di un’indagine epidemiologica specifica, concertata con tutti gli interessi coinvolti, pagata con i soldi dell’azienda, sui lavoratori e sulla popolazione residente nei pressi dell’impianto. “In relazione a questo punto – risponde l’assessorato – uno studio epidemiologico è già stato effettuato e uno studio di mortalità e morbosità su tutta l’area della Fraschetta è stato richiesto dal Comune di Alessandria lo scorso 20 marzo. Le attività sono in corso di esecuzione e saranno presumibilmente disponibili per la fine del 2015”.
“In conclusione, – commenta il M5S Piemonte – vivere a Spinetta Marengo è quantomeno pericoloso. E pensare che qualcuno vorrebbe portarvi pure lo smarino del terzo valico con probabile presenza di amianto. Sarebbe la ciliegina marcia su una torta già andata a male. In attesa di interventi più coraggiosi da parte delle istituzioni, ce n’è abbastanza per cambiare la toponomastica. Da Spinetta Marengo a Spinetta Morendo”.