Quel Gran Premio con Nuvolari in moto
Anche Novi Ligure fu sede di alcune corse automobilistiche e di moto prestigiose. Ormai nessuno se ne ricorda più, ma la città ospitò un prestigioso Gran Premio che attirò piloti da tutta Italia. Nella prima edizione del 1924, ad arrivare secondo sarà Tazio Nuvolari
Anche Novi Ligure fu sede di alcune corse automobilistiche e di moto prestigiose. Ormai nessuno se ne ricorda più, ma la città ospitò un prestigioso Gran Premio che attirò piloti da tutta Italia. Nella prima edizione del 1924, ad arrivare secondo sarà Tazio Nuvolari
Corre, ma corre davvero, l’anno 1924 e per l’Italia non è un anno facile. Il 5 aprile, in un clima violento e con molte irregolarità, si sono svolte le elezioni che hanno visto la vittoria del partito fascista. Il 10 giugno il deputato socialista Giacomo Matteotti, che ha denunciato i brogli, viene ucciso. In tutta Italia i sindaci eletti dai cittadini vengono sostituiti dai podestà nominati dal partito, e a Novi arrivano prima Giovanni Toselli e poi Guido Mancini.
Sono anni di fascismo, ma sono anche anni di motori, di olio e di benzina. Sono anni di “pazzi al volante” che su auto pericolosissime corrono su strade dissestate a velocità folli. Ormai nessuno se ne ricorda più, ma Novi Ligure fu sede di un prestigioso “Gran Premio” che attirava piloti da tutta Italia.
La prima edizione della gara novese è riservata alle moto. Il 5 agosto 1924 si corre la sesta prova del campionato motociclistico italiano sul circuito stradale Novi-Tortona. Le moto in gara sono suddivise in quattri categorie, in base alla cilindrata: 250, 350, 500 e 1000 cc. La partenza e l’arrivo sono a Tortona. Il circuito è lungo 45 chilometri ed è da compiersi sei volte, per un totale di 270 chilometri, per le categorie 500 e 1000. Gara ridotta a cinque giri per la categoria 350 e a quattro giri per la categoria 250.
Il primo a tagliare il traguardo è Amedeo Ruggeri, su Indian 1000, che conclude i sei giri nel tempo di 2 ore, 21 minuti e 47 secondi. Taglia per secondo il traguardo un concorrente il cui nome diventerà famosissimo: Tazio Nuvolari, a 5 minuti di distacco dal vincitore, su Norton 500, che riesce a precedere Umberto Faraglia su Harley Davidson 1000. Il pilota mantovano è vincitore nella categoria 500: prodezza di Nuvolari, che sebbene la sua moto sia di soli 500 cc, precede tutte le moto della categoria superiore alla sua con cilindrata doppia, tranne quella del vincitore.
I cronisti dell’epoca ci dicono che la gara di ottima qualità tecnica e con importanti nomi al via, è stata guastata dall’incompetenza degli organizzatori, che hanno fatto della confusione il tema dominante della gara, riuscendo persino a far schierare ai box un manipoli di militari che è servito solo a intralciare corridori e meccanici. Probabile che a far schierare i militari siano stati i fascisti, per dimostrare il loro potere e per controllare la folla richiamata dalla gara.
Al via, un pauroso incidente coinvolse il pilota ligure Ghersi, che cadde e a causa del polverone sollevato dalle moto provocato dalla mancata innaffiatura della pista sterrata. Il pilota a terra non fu visto dagli inseguitori che poterono fare a meno di investirlo. Solo per miracolo il pilota sopravvive malconcio all’incidente.
Nel finale di gara, dopo il taglio del traguardo da parte dei primi, gli organizzatori fanno il disastro finale: aprono il circuito alla circolazione, nonostante al gara sia ancora in corso, e alcuni automobilisti entrano con i loro mezzi sul circuito e lo percorrono contromano. Potete immaginare con quali rischi per loro e per i corridori.
Così la cronaca dell’epoca ci descrive l’impresa di Nuvolari: “Un uomo sopra ogni altro emerge dalla prova di ieri: Tazio Nuvolari. Questo esile corridore, impetuoso e audace come nessun altro ci ha già stupiti in diverte occasioni. Corre indifferentemente in automobile e in motocicletta e quando arriva vince. Se il mezzo meccanico che ha a disposizione resiste, nessun altro corridore può sperare di batterlo”.
Anche Tazio viene soprannominato dalla stampa il “campionissimo” delle due ruote (ma stavolta a motore) come un suo contemporaneo e nostro concittadino: Costante Girardengo. Nuvolari e Girardengo rappresentano l’Italia di allora: imbattibili, inarrestabili, uomini minuti ma dalla forza fisica e di volontà prodigiosa. Nati a pochi mesi di distanza (Nuvolari è del 1892, Girardengo del 1893) danno un lustro irripetibile allo sport italiano. Il novese vince in totale 1.071 gare in sella a una bicicletta, mentre il mantovano volante si classifica primo in 49 gare motociclistiche e in 97 gare automobilistiche.
Non si hanno notizie se la corsa si sia effettuata nel 1925. Nell’anno successivo si corre ancora la gara sullo stesso circuito, ma dalle moto si passa alle auto e lo start è da Novi Ligure. La gara si svolge domenica 19 settembre 1926. Organizzato dal Club Automobilistico Genovese, il tracciato ripercorre il tragitto predisposto per le moto, con una distanza di 45 chilometri sul tragitto Novi-Pozzolo-Tortona-Serravalle, da compiersi per sei volte. La partenza è sul rettilineo tra Serravalle e Novi, dove sono state allestite le tribune che secondo la cronaca dell’epoca sono assiepate di spettatori; 55 gli iscritti al via, 10 le case costruttrici. La partenza viene data alle 14.27 dall’onorevole Gianferrari, del partito fascista, accompagnato da Mancini podesta di Novi.
Non abbiamo informazioni di quali vie percorressero i corridori. Da Serravalle, probabilmente entravano in Novi passando davanti al nuovo ospedale Raggio, e poi davanti alla stazione per proseguire verso l’aeroporto e poi a Pozzolo. Ma è possibile anche che le auto venissero fatte transitare su viale Rimembranza, la nuova via di Novi inaugurata nel 1923.
Nella cronaca dell’epoca stavolta si dice che la gara è organizzata perfettamente, tutto fila liscio e lungo è l’elenco delle autorità presenti. Il cronista è cambiato, e forse il controllo sulla stampa da parte dei fascisti si è fatto più ferreo. Del resto, non si può nemmeno scrivere che i treni sono in ritardo come sempre.
Il servizio completo sul Novese in edicola fino a mercoledì 28 ottobre.