La rabbia dei pendolari ora finisce in tribunale
Indagato per diffamazione e in procinto di ricevere le attenzioni di un giudice: càpita a Riccardo Leardi, presidente dellassociazione pendolari novesi, a causa di una mail spedita ormai cinque anni fa
Indagato per diffamazione e in procinto di ricevere le ?attenzioni? di un giudice: càpita a Riccardo Leardi, presidente dell?associazione pendolari novesi, a causa di una mail spedita ormai cinque anni fa
Spiega Leardi: “In tale mail, esasperato dal fatto che, come al solito, i dirigenti di Trenitalia e Rfi non avessero risposto, nonostante i ripetuti solleciti, a una serie di mail in cui si evidenziavano fatti e atteggiamenti a danno della clientela e per i quali si riteneva necessaria una spiegazione, andai volutamente al di sopra delle righe definendo le ferrovie una “associazione a delinquere”.
Immediata scattò la querela. Leardi ironizza: “Almeno dimostrai che i messaggi provenienti dall’associazione dei pendolari novesi venivano letti dai dirigenti, e che la mancanza di risposta non era dovuta a un mancato recapito ma semplicemente a una scarsa considerazione dei loro clienti”.
Sono passati cinque anni e oggi a Leardi è stato recapitato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, da parte della procura della Repubblica di Genova, preludio a una possibile richiesta di rinvio a giudizio. Secondo l’accusa Leardi, in qualità di portavoce dei pendolari liguri, inoltrava a un considerevole numero di destinatari una mail dai toni offensivi. Commenta ancora Leardi: “Essendo presidente dell’Apn, con sede a Novi Ligure, vengo qualificato come “portavoce dei pendolari liguri”.
Intanto la macchina dei pendolari novesi si sta rimettendo in moto: dopo un lungo periodo di silenzio, la settimana prossima, per la precisione venerdì 13 alle 20.45, è stata convocata un’assemblea dell’associazione. Presso la sala del consiglio comunale (palazzo Pallavicini di via Giacometti), i pendolari si riuniranno per parlare del nuovo orario ferroviario e degli immancabili disservizi. “Spero in una presenza numerosa, per dare un concreto segnale di insoddisfazione ai dirigenti delle ferrovie e ai politici”, dice Leardi.