Agricoltura: “annata impegnativa”. Ora occhi puntati alle nuove sfide per il 2016
Un 2015 di impegni e risultati per la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, che fa un bilancio dell'anno che volge al termine. "Una buona annata, soprattutto per la viticoltura". Ma per il 2016 ci sono nuove sfide da affrontare: tra cambiamenti e nuove opportunità. La parola d'ordine sembra essere "fare squadra"
Un 2015 di impegni e risultati per la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, che fa un bilancio dell'anno che volge al termine. "Una buona annata, soprattutto per la viticoltura". Ma per il 2016 ci sono nuove sfide da affrontare: tra cambiamenti e nuove opportunità. La parola d'ordine sembra essere "fare squadra"
Il 2015 sarà quindi ricordato per le iniziative di protesta per l’abolizione dell’Imu agricola, così come la mobilitazione arrivata in Prefettura sui danni agli ungulati. Altra problematica da continuare a combattere è quella della flavescenza dorata che sta colpendo le viti del territorio provinciale. E ancora gli accordi di Paritetica nel settore viticolo e i passi necessari per l’approvazione del nuovo Piano di sviluppo rurale.
“Noi con i nostri prodotti tipici noi rappresentiamo un pezzo di cultura del territorio – ha proseguito Amelio – e quindi servono interventi delle istituzioni e risorse”. Governo e forze politiche dovrebbero quindi investire di più nell’Agricoltura, che costituisce un possibile volano di ripresa. E come provocazione il presidente provinciale porta qualche esempio di commodities come grano e cereali, forti sul territorio alessandrino che “perdono” però nella battaglia con le grandi firme, quelle commerciali. “Chi ne risente è la nostra produzione, quella locale”.
La nuova sfida per l’anno che sta per arrivare, il 2016, è quindi di “fare squadra” e sfruttare al massimo le trasformazioni in corso. “Noi come società dovremmo unirci in nome di un cibo migliore. Perché sebbene la carne piemontese sia di alto livello, nel mondo si riconosce la chianina (e non la nostra carne)?”. La necessità è quindi quella di promuovere i prodotti locali, la qualità, anche cogliendo le nuove sfide che si presentano. “Un esempio è dato dal nuovo piano di sviluppo rurale e dalla necessità di investire in nuove aziende, nel cambio generazionale” ha aggiunto Carlo Ricagni, direttore provinciale Cia Alessandria. Mettersi insieme: questo deve essere l’obiettivo da raggiungere nel prossimo futuro, come ha spiegato Umberto Signorini, associato Cia. “Dobbiamo iniziare a vendere il Monferrato, uno stile di vita sano, iniziando a creare delle nostre filiere, anche se piccole, ma fonte di ricchezza”. Quello che manca ancora sembra essere il marketing dei nostri prodotti: “oggi non si vende più il prodotto ma le sensazioni che quel prodotto dà”. Insomma a dover nascere è una vera e propria “filiera del gusto”, tutta alessandrina.
Ma la Confederazione italiana agricoltori non è solo “economia”. E questo anno è tornata ad investire sul sociale, a sostegno della Fondazione Uspidalet Onlus di Alessandria. “Il nostro contributo arriva dalle offerte e dalle vendite del calendario che per il terzo anno consecutivo rappresenta il nostro simbolo per il nuovo anno che sta per arrivare”. Un calendario che raccoglie immagini del territorio, scattate da fotografi locali, anche in collaborazione con Photoring: Massimo Brusasco, Carlotta Coppo, Ugo Galassi, Alberto Garbarino, Massimiliano Navarria, Franco Mordiglia, Franco Russo. Per un buon “Un anno speCIAle!” a tutti!