La fucina letteraria è ai portici
A Novi, accanto alla Torre di carta, secondo appuntamento con lesposizione dei piccoli editori, è stato inaugurato in sordina il laboratorio letterario. Unidea appena nata, forse ancora in embrione, ma sicuramente da proseguire
A Novi, accanto alla ?Torre di carta?, secondo appuntamento con l?esposizione dei piccoli editori, è stato inaugurato in sordina il ?laboratorio letterario?. Un?idea appena nata, forse ancora in embrione, ma sicuramente da proseguire
Lo spazio è sotto i portici vecchi, dove fino a poco tempo era attivo un negozio di complementi d’arredo. Due stanze, con grandi vetrine, lasciate libere. Lo spazio è di proprietà del Comune e probabilmente a breve verrà fatto un bando per riassegnarlo; nel frattempo però, qualcuno deve aver giustamente pensato, perché lasciarlo vuoto?
Nel “nuovo” spazio sabato, durante la Torre di carta, sono state realizzate due iniziative di particolare interesse. Al mattino, la conferenza “Il confine orientale, le foibe e l’esodo” a cura di Mauro Bonelli dell’Istituto Storico della Resistenza di Alessandria, che ha analizzato fatti, luoghi e motivi che portarono al massacro delle Foibe, in occasione della Giornata del ricordo delle vittime delle foibe.
Al pomeriggio il laboratorio per bambini “Storie di carta”, a cura di Mela e tratto dal libro “Federico” di Leo Lionni e a seguire un gioco-incontro coordinato da Davide Sannia e dedicato all’amore, visti giorni di San Valentino.
Il bello di questo spazio sta nella sua posizione, centralissima, e nelle sue vetrine che fanno sì che chiunque passi non possa che notare gli eventi che si svolgono all’interno.
“Abbiamo deciso di creare uno spazio in cui fare cultura, un laboratorio aperto alla città usando una risorsa al momento disponibile del Comune”, ha detto l’assessore alla Cultura, Cecilia Bergaglio, promotrice di questa iniziativa. Non è escluso che, se lo spazio incontrerà il favore dei cittadini, il suo carattere provvisorio non muti in definitivo. Al pomeriggio, particolare successo ha avuto il laboratorio dedicato ai bambini: i molti passanti non hanno potuto fare a meno di vedere le bocche aperte e gli occhi spalancati dei piccoli, rapiti nell’ascoltare favole. Una signora, colpita dai visi dei bimbi, ha commentato: “Ci lamentiamo che i bambini sono sempre davanti alla tv e ai videogiochi. Basta però proporre qualcosa di nuovo, che altro non è che il vecchio raccontar favole, per vedere che loro sono sempre gli stessi, siamo noi che siamo cambiati, perché non gli raccontiamo più favole”.