“Le serve” sul palco del Bosco Vecchio
Uno spettacolo fuori cartellone è in programma al teatro del Bosco Vecchio, in piazza Marconi a Castelnuovo Bormida. Le serve di Genet attraversano, nel corso dellopera, un percorso umano totale, senza lasciarsi sfuggire unemozione, senza perdersi mai limportanza di ogni momento
Uno spettacolo fuori cartellone è in programma al teatro del Bosco Vecchio, in piazza Marconi a Castelnuovo Bormida. ?Le serve? di Genet attraversano, nel corso dell?opera, un percorso umano totale, senza lasciarsi sfuggire un?emozione, senza perdersi mai l?importanza di ogni momento
La pièce, una produzione SpazioQua, sarà interpretata da Viola Mirmina, Ilaria Saccà e Nadia Del Frate, a cui è affidata anche la regia. La scenografia sarà di Francesca Mazzarello, mentre Paolo Piccinini si occuperà delle luci.
“Le serve” racconta la tendenza dell’essere umano a legare il piacere al dolore, a mettere energia nella distruttività per ricreare le condizioni di dolore che sono legate al piacere, indaga nell’intimo dell’umano dove si nasconde l’inconscia credenza di non meritare la felicità e di poter ambire soltanto ad un piacere umiliante, sottomesso, masochista che genera il male.
“Le serve” narra di come il pensiero e l’inconscio, il sogno, l’illusione creino la realtà che ci circonda, di come il pensiero di piacere soggiogato al dolore crei una realtà di prigionia, di vendetta, di suicidio e omicidio, di follia.
Perché “Le serve” di Genet attraversano, nel corso dell’opera, un percorso umano totale, senza lasciarsi sfuggire un’emozione, senza perdersi mai l’importanza di ogni momento. L’attore non può fare altro che svuotarsi completamente e inesorabilmente di sé per fare spazio a questa grandezza, attraverso un lungo e difficile lavoro di abbandono delle tensioni e delle resistenze, sia fisiche che emotive, e di lucida perdita di controllo nel personaggio.
Due donne impazzite di bugie e di claustrofobia. Un dramma che mette a fuoco il dolore e la rabbia dell’uomo moderno, rinchiuso nelle sue menzogne e nell’angoscia del proprio ruolo. Due donne disperate che usano il teatro come mezzo per sfuggire allo squallore della propria vita, per costruirsi una realtà immaginaria. Ma quando il gioco sfugge al loro controllo, il confine tra ciò che è vero e ciò che è commedia diventa sempre più labile.
La femminilità esasperata e repressa in un gioco di sottomissione e desiderio di rivalsa nei confronti di un mondo sordo, gretto, diviso in classi troppo rigide, dove la bellezza è concessa solo alla ricchezza, l’eleganza alla borghesia, la felicità ai Signori. Ai servi rimane l’urlo dal buio di una sordida ed amata mansarda, dal cui fondo proviene la voce di tutti coloro che sono schiacciati dal peso della “normalità”.
Biglietti 10 euro. Info e prenotazioni: 393 9129843; 348 8238263; teatrodelboscovecchio@gmail.com.