Omicidio Belsito, arrivano le condanne per omicidio volontario
Si chiude con due condanne il processo a Alessandro Loiacono e Antonio De Filippi per lomicidio dellimprenditore gaviese Franco Domenico Belsito, commesso in un capannone di Pontecurone nel pomeriggio del 28 novembre 2013
Si chiude con due condanne il processo a Alessandro Loiacono e Antonio De Filippi per lomicidio dellimprenditore gaviese Franco Domenico Belsito, commesso in un capannone di Pontecurone nel pomeriggio del 28 novembre 2013
Per tessere le fila di questa tragedia, occorre tornare indietro al 2013, nel pomeriggio in cui Belsito e Loiacono si incontrano per discutere di affari. Un confronto che poi è degenerato: Loiacono riferisce, fin da subito, di aver avuto una colluttazione con l’imprenditore e, credendolo morto, di essersi fatto da aiutare da De Filippi nel trasportare il corpo nel bagaglio della Croma, portata fino alla piazza di Lu Monferrato, lì dove venne ritrovato da un amico della vittima.
Partono le indagini, scattano le manette ai polsi del demolitore mentre il 52enne viene accusato di occultamento di cadavere. Arrivano gli esiti dell’autopsia, effettuata dal medico legale Rita Celli: Belsito è morto per asfissia. È in questo momento che arriva per De Filippi l’accusa di concorso in omicidio volontario.
Si apre il processo, a confronto accusa e difesa. Si procede fino a quando la seconda autopsia rivela i due fori nella testa dell’imprenditore originario di Vibo Valentia, segni inequivocabili del colpo di testa. La scoperta induce i difensori a chiedere il rito abbreviato, che prevede in automatico lo sconto di un terzo della pena. La sentenza, arrivata martedì scorso, assegna il massimo della pena a Loiacono, accusato di premeditazione, e 14 anni a Filippi.