Bratti: “I deputati piemontesi si attivino per Ecolibarna”
Intervista allonorevole Alessandro Bratti (Pd), presidente della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati, detta anche Commissione ecomafie. Commissione che a gennaio è stata in visita nella nostra Provincia: a Casale per lamianto, a Serravalle per Ecolibarna
Intervista all?onorevole Alessandro Bratti (Pd), presidente della ?Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati?, detta anche ?Commissione ecomafie?. Commissione che a gennaio è stata in visita nella nostra Provincia: a Casale per l?amianto, a Serravalle per Ecolibarna
In realtà, se da un lato le persone possono anche dimenticare, i problemi – in questo caso le migliaia di tonnellate di rifiuti tossici sparsi qua è là per la provincia – restano lì fino a quando non li si va a togliere.
In questi mesi siamo andati a rompere le scatole a parecchie persone, e abbiamo trovato una situazione di luci e ombre. Le luci sono i tanti amministratori locali che sono ben consci del problemi e che non fanno di tutto perché tenere alta l’attenzione, i dirigenti e gli addetti delle agenzie di controllo che sono costantemente “sul pezzo” (passateci il paragone giornalistico), le popolazioni che hanno buona memoria. Le ombre sono tutte sul versante delle disponibilità economiche: per bonificare servono quattrini, e ce ne sono sempre meno.
Oggi siamo andati a “rompere le scatole” all’onorevole Alessandro Bratti (Pd), presidente della “Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati”, detta anche “Commissione ecomafie”. Commissione che a gennaio è stata in visita nella nostra Provincia: a Casale per l’amianto, a Serravalle per Ecolibarna.
Onorevole Bratti, cosa possiamo aspettarci dal lavoro della sua commissione?
La commissione parlamentare d’inchiesta riguarda gli illeciti ambientali e amministrativi relativi al ciclo dei rifiuti sia speciali che urbani, al ciclo di depurazione delle acque, alle bonifiche e alla gestione dei rifiuti radioattivi. Il compito fondamentale della commissione è quello di far luce sui meccanismi malavitosi che si nascondono dietro lo smaltimento dei rifiuti, e il tutto si concretizza con l’emanazione di relazioni specifiche su ogni indagine, che vengono poi presentate alle due camere del parlamento, quale prodotto finale del nostro lavoro.
Accanto a questo compito istituzionale, i 30 componenti (ma solo 10 sono venuti in provincia, nda) in questa una legislatura si sono dati obiettivi che vanno anche oltre i compiti specifici della commissione. Ad esempio, quando si va a fare un sopralluogo si parla con le amministrazioni locali e si raccolgono le problematiche dei territori, quindi si prova a dare una mano a risolverle. Le faccio un esempio concreto: in Puglia abbiamo visitato un vecchio deposito di rifiuti nucleari a Statte, un luogo che da 21 anni attendeva di essere bonificato e smantellato, ma che per una serie di motivi legati a un conflitto istituzionale non era mai stata realizzata la bonifica.
Dopo la visita, ci siamo impegnati attraverso interpellanze e interrogazioni e alla fine siamo riusciti a far stanziare 10 milioni di euro per il commissario straordinario, per portare via i 17.000 fusti radioattivi che erano lì. Stesso discorso vale per il sito della Isochimica di Avellino.
Quindi, il lavoro della commissione non si limita all’aspetto istituzionale delle indagini, ma operiamo anche per cercare di risolvere i problemi che evidenziamo.
Il fronte della prevenzione non è di competenza della Commissione?
No, il compito ufficiale della commissione d’inchiesta è quello di ricostruire questi fenomeni di carattere illecito e malavitoso concretizzando il lavoro attraverso una relazione scritta che poi viene consegnata alle camere per la discussione. Il tema della prevenzione è un tema da un lato del legislatore, e dall’altro degli organi di controllo esecutivi.
Lei ha anche presentato un progetto di legge per l’istituzione di un Sistema nazionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente. Di che si tratta?
Il progetto ha visto nella sua costruzione l’intervento di diversi direttori di Agenzie Regionali, e ha come obiettivo fondamentale quello di trovare delle linee di azione, degli standard comuni da applicare da Mazara del Vallo alla Val d’Aosta. Ad esempio oggi un inceneritore deve essere controllato per legge, ma a secondo di dove è, a seconda delle regioni, può essere controllato 5 o 6 volte all’anno, oppure una volta ogni 4 anni. L’obbiettivo è quindi di uniformare a livello nazionale l’azione degli enti di controllo, che si definiscano dei livelli essenziali di controllo per la tutela ambientale. Il secondo obiettivo è quello di sancire definitivamente che il “dato” ambientale ufficiale è il dato prodotto dalle aziende ambientali. Terzo obiettivo è quello di dare più autonomia a questi organismi tecnici facendo in modo che i pareri che le amministrazioni chiedono siano pareri obbligatori, e oggi non è così. Quarto obiettivo è quello di costituire un sistema di laboratori a rete comune a tutte le agenzie regionali.
Quinto, non ultimo ma forse il principale è che in questo modo si definisce che nel nostro paese esiste un sistema di agenzie ambientali, che oggi in realtà già ci sono, ma che potrebbero anche essere assorbite in altre strutture perché non esiste una legislazione precisa.
A che punto è la discussione?
L’iter della legge è a buon punto: il 15 marzo il provvedimento va in aula e dovrebbe essere approvato al Senato in maniera definitiva dopo che è già stato approvato alla Camera.
Veniamo alla nostra provincia: siete stati a Casale e a Serravalle, e quindi presenterete una relazione su quanto avete visto. Ma il problema più grosso, ad esempio per il sito di Ecolibarna, è di trovare le risorse per proseguire l’opera di messa in sicurezza.
Ci siamo presi un impegno con gli amministratori locali, e stiamo cercando di coinvolgere tutti i deputati piemontesi di tutti gli schieramenti, per fare fronte comune e cercare di risolvere definitivamente questi problemi: su questo sto discutendo con il Ministro all’ambiente.