Cromo
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Andrea Vignoli  
24 Marzo 2016
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Cromo esavalente anche dai rubinetti delle abitazioni

Le analisi dell’acqua che scende dai rubinetti delle case confermano la presenza di cormo esavalente – una sostanza cancerogena – nell’acquedotto di Predosa. Il sindaco, Giancarlo Rapetti, ha scritto all’Asl, all’Arpa, all’Ato e a Gestione Acqua per richiamare questi enti agli interventi che spettano loro

Le analisi dell’acqua che scende dai rubinetti delle case confermano la presenza di cormo esavalente – una sostanza cancerogena – nell’acquedotto di Predosa. Il sindaco, Giancarlo Rapetti, ha scritto all’Asl, all’Arpa, all’Ato e a Gestione Acqua per richiamare questi enti agli interventi che spettano loro

PREDOSA –Le analisi dell’acqua che scende dai rubinetti delle case confermano la presenza di cormo esavalente – una sostanza cancerogena – nell’acquedotto di Predosa. Il cromo esavalente nei campioni di acqua prelevati dai rubinetti di alcune utenze a Castelferro e Mantovana è risultato presente con valori compresi tra 5,5 e 7,5 microgrammi/litro, con un valore massimo riscontrato del cromo totale uguale a 10. Il sindaco comunica che analoghi prelievi alle utenze di Predosa non hanno finora rilevato la presenza di cromo esavalente.

La legge italiana fissa in 50 microgrammi/litro il limite di potabilità delle acque distribuite dagli acquedotti, ma non esiste uno specifico valore limite per il cromo esavalente. In tutto il mondo esiste una sola normativa specifica per il cromo esavalente: lo stato della California nel 2013 ha fissato il limite del cromo esavalente per la potabilità dell’acqua a 10 microgrammi/litro: quindi anche per la legge della California l’acqua di Castelferro e Mantovana è perfettamente potabile.

Il sindaco di Predosa, Giancarlo Rapetti, ha scritto all’Asl, all’Arpa, all’Ato e a Gestione Acqua per richiamare questi enti agli interventi che loro spettano. In particolare a Gestione Acqua è stato chiesto il primo intervento che può avere un effetto immediato: di alimentare in tutto o in parte l’acquedotto di Castelferro, Mantovana e Rivalta Bormida con l’acqua dei pozzi di Predosa: operazione fattibile senza onerosi investimenti, perché i due acquedotti sono già interconnessi.
“Stiamo esercitando le opportune pressioni affinché queste richieste trovino un riscontro fattuale. Non abbiamo la possibilità tecnica né il titolo giuridico per intervenire direttamente”, ha dichiarato il sindaco. “Siamo noi che, leggendo i rapporti dell’Arpa, abbiamo rilevato il problema e l’abbiamo reso pubblico, con tutte le spiegazioni necessarie per evitare allarmi ingiustificati. E siamo ancora noi che abbiamo l’obiettivo di far eliminare dalla nostra acqua, acqua di grande qualità, il pericolo potenziale rappresentato dal cromo esavalente. Senza ansia, ma con tutta la determinazione necessaria. Sapendo che non basta esprimere un desiderio perché si avveri magicamente. Per raggiungere un risultato ci vogliono tempo e lavoro”, ha concluso Rapetti.