Toponomastica, c’è solo una donna
Ottima risposta da parte dei cittadini novesi allidea lanciata dalla giunta comunale di indire un bando per recepire proposte di intitolazione di vie e piazze. I termini di presentazione del bando sono scaduti il 29 febbraio e sono state circa una sessantina le proposte pervenute allamministrazione comunale
Ottima risposta da parte dei cittadini novesi allidea lanciata dalla giunta comunale di indire un bando per recepire proposte di intitolazione di vie e piazze. I termini di presentazione del bando sono scaduti il 29 febbraio e sono state circa una sessantina le proposte pervenute allamministrazione comunale
Molto soddisfatta della partecipazione l’assessore alla Cultura Cecilia Bergaglio: “La città ha dimostrato una grande sensibilità culturale su questo tema. Molte proposte sono arrivate dagli studenti delle scuole novesi, sollecitati e guidati dai loro insegnati. Anche le associazioni culturali hanno presentato proposte importanti, così come tanti privati cittadini”.
Tra i più “gettonati” torna il nome di Massimo Misquezzo, il 12enne novese che il 15 dicembre 1943 cadde sotto i colpi delle milizie nazifasciste. L’adolescente venne sorpreso da una pattuglia tedesca mentre con una bottiglia pescava benzina dal rio Gazzo e venne falciato da una raffica di mitra. La proposta di intitolare una via a Misquezzo era già stata approvata dalla precedente amministrazione, ma non si è ancora stabilita la collocazione: probabile che, visto il successo, si cerchi un’area di pregio e nei pressi di una scuola.
Tra gli altri nomi, si segnala quello del regista Sandro Bolchi, nato a Voghera da una famiglia originaria di Novi e che riposa nel cimitero della nostra città. Sandro Bolchi fu il regista di molti sceneggiati della Rai, tra cui ricordiamo “Il mulino del Po”, “I promessi sposi”, “I miserabili”, “Anna Karenina”.
Altro nome presentato dai novesi è quello di Armando Pagella, sindaco di Novi dal 1963 al 1985. Molte le segnalazioni relative il mondo dell’arte e della cultura: tra i pittori Mario Maserati (1890-1981) ed Edoardo Pasquale Perolo, detto il “Dini” (1867-1922). Segnalazioni anche per lo scultore Pietro Lagostena, nato a Novi nel 1877 e qui mancato cento anni dopo. Indicato anche il nome di Giovanni Battista Chiappe (1723-1765) che fu un pittore attivo soprattutto a Milano e Genova.
Sul versante del mondo intellettuale e della cultura, segnalazioni per Serafino Cavazza, Cesare Simonassi, Egidio Mascherini e Angelo Daglio. Nel mondo dello sport, proposta l’intitolazione di una via alla memoria di Renato Ghezzi, novese campione italiano di medio fondo nel 1933.
Tra i vari nomi presentati non figura neppure una esponente del gentil sesso. La toponomastica cittadina è da sempre carente sotto questo aspetto: solo una via è intitolata a una donna, la partigiana Eva Barisone, nel quartiere Lodolino.
“In realtà è già stata decisa l’intitolazione di una area verde nel quartiere G3 a Lina Borgo Guenna, e stiamo provvedendo a mettere la targa“, ha precisato l’assessore Bergaglio. Lina Borgo Guenna (1869-1932) è stata una importante pedagogista che inventò un metodo educativo che porta il suo nome. “In effetti stupisce un po’ che non ci siano nomi femminili – ha commentato Bergaglio – ma come giunta comunale ci riserviamo un approfondimento sul tema”.