Chiesa della Misericordia, la mappa delle catacombe
Una delle poche parti ben conservate della Chiesa della Misericordia è laltare, a cui manca solo la croce. Di fronte allaltare si trova una botola che dà laccesso a uno dei luoghi più misteriosi e meno conosciuti di Novi: le catacombe
Una delle poche parti ben conservate della Chiesa della Misericordia è l?altare, a cui manca solo la croce. Di fronte all?altare si trova una botola che dà l?accesso a uno dei luoghi più misteriosi e meno conosciuti di Novi: le catacombe
La confraternita “orazione e morte” che vi aveva sede si occupava di dare l’ultima dimore alle persone che non potevano essere sepolte nei cimiteri sconsacrati: suicidi, infedeli e vagabondi che venivano ritrovati morti alle porte della città e che venivano deposti in ambienti sotterranei al di sotto della chiesa. Durante l’epidemia della peste e a causa della battaglia di Novi i sotterranei della chiesa si riempirono degli innumerevoli cadaveri provocati da questi eventi.
La confraternita “orazione e morte” restò attiva fino alla metà del secolo scorso. I membri della confraternita nascondevano la loro identità durante il macabro servizio indossando una veste nera e un cappuccio a punta, detto “buffa”, che lasciavo scoperti solo gli occhi. Le sepolture avvenivano solitamente con il favore della notte, e i cadaveri venivano portati su carri scoperti scortati dagli incappucciati. Pensate se vi capitasse oggi di incontrare per la città degli uomini incappucciati che spingono un carretto con sopra un cadavere!
A nostra conoscenza solo una volta qualcuno si è avventurato nei bui e inesplorati cunicoli. Era il 7 maggio 1987 e una spedizione composta da Luigi Piras, Carlo Pestarino e Marco Maggi riuscì a condurre una prima esplorazione. Dalla botola scesero un pozzo, profondo 5 metri, che li fece accedere a una serie di stanze piene di innumerevoli resti umani, scheletri che ancora oggi sono lì. Le foto che vedete in questa pagina sono state scattate in quella occasione. Mostrano un ambiente claustrofobico e in gran parte inesplorato: i cunicoli sono molto angusti, e non permettono a una persone di avanzare se non strisciando sulle ginocchia. In occasione della spedizione del 1987, uno degli esploratori si spinse lungo il cunicolo in direzione via Gramsci. A un certo punto il tunnel si fece così stretto che non gli fu impossibile voltarsi per tornare indietro, e decise di proseguire fino a che non arrivò sotto via gramsci, in una galleria più agevole costruita per chissà quale motivo e riutilizzata per lo scarico delle acque di fogna. Di lì proseguì in direzione di piazza Matteotti, fino a giungere alle gallerie sotto la torre del castello e riuscendo infine a uscire dalla porta situata alla base delle scale che portano al parco castello.
Sotto Novi c’è un dedalo di gallerie, di resti, che prima o poi occorrerà studiare con metodo. Chissà che un giorno, dopo tanto cercare, non si scopra che le vere attrazioni turistiche della nostra città sono sotto i nostri piedi?