Dellepiane si candida “a governare sul serio”
Le elezioni amministrative di Arquata registrano la discesa in campo di un altro competitor alla carica di sindaco, dopo la candidatura del medico Diego Sabbi. Fabrizio Dellepiane è stato scelto come candidato dal Partito Democratico e da esponenti della sinistra e della società civile
Le elezioni amministrative di Arquata registrano la discesa in campo di un altro competitor alla carica di sindaco, dopo la candidatura del medico Diego Sabbi. Fabrizio Dellepiane è stato scelto come candidato dal Partito Democratico e da esponenti della sinistra e della società civile
Fabrizio Dellepiane è stato scelto come candidato dal Partito Democratico e da esponenti della sinistra e della società civile. Resta ancora aperta la partita nel centrodestra, dove la battaglia per designare il successore di Paolo Spineto al momento è accesa, e non è escluso che l’eredità politica dell’amministrazione uscente venga contesa da più liste indipendenti.
Dellepiane è nato a Varinella 60 anni fa ed è vedovo. La moglie Raffaella lavorava al Poliambulatorio di Arquata ed è deceduta 16 anni fa. Ha un figlio e un nipote. La sua attività politica comincia nel Pci per poi passare attraverso il Pds e i Ds. All’arrivo del Pd Fabrizio sceglie di non seguire il nuovo corso e aderisce a Sel. Più volte amministratore comunale, Dellepiane è Tecnico di Gestione Acqua e nel tempo libero si dedica a suonare la batteria.
Abbiamo chiesto a Fabrizio Dellepiane come nasca la sua candidatura: “Molti amici di Arquata, del Partito Democratico, della Sinistra e della società civile, mi hanno chiesto di candidarmi. Ho accettato per l’antica passione che mi lega alla politica, e perché sento che sia dovere di tutti la tutela e la salvaguardia del bene comune. Un impegno verso i giovani che me lo hanno chiesto e per la memoria di mio padre, che per tutta la vita si è prodigato nella politica amministrativa. Lo devo anche a mio nipote, per dare una mano a creargli un futuro, in questa nuova società che diventa sempre più difficile da gestire, una società che sta perdendo per strada i valori dei nostri padri”.
— Nel 2006 Arquata è stata consegnata al centrodestra dalle divisioni nel centrosinistra. La cosa si ripeterà?
Dieci anni fa la divisione della sinistra a fatto vincere col solo 36 per cento dei voti una terza lista. Però quella stessa lista ha vinto nel 2011 col 60 per cento, malgrado la sinistra si fosse riunita. Questo perché nelle elezioni comunali contano prima di tutto le persone in campo, quello che fanno o vorrebbero fare. La mia lista è sostenuta dal Pd e da Sinistra Italiana (della quale faccio parte) ma è una lista civica, aperta a tutte le sensibilità politiche. In lista ci sono anche elettori che, alle recenti elezioni Europee, hanno votato per l’estrema sinistra o per il movimento cinque stelle e che alle Comunali scorse votarono Spineto. Credo che la mia persona, molto modestamente, possa contribuire a unire la sinistra, ma prima di tutto gli arquatesi.
— Ma ad Arquata cosa serve? quali saranno i punti qualificanti del tuo programma?
La parte che più mi entusiasma della campagna elettorale è la stesura del programma, che voglio scrivere insieme ai cittadini, ascoltandone il maggior numero possibile. Dobbiamo ragionare su cosa serve al nostro paese: in diversi decenni, le amministrazioni che si sono succedute hanno realizzato molte e importanti opere pubbliche, malgrado le difficoltà economiche via via crescenti. Questo ha fatto salire il peso dei mutui a carico del Comune, e quindi non credo si possano pensare nell’immediato altre opere pubbliche “grandiose” per Arquata, Il mio obbiettivo è quello di ultimare, manutere e migliorare ciò che già abbiamo. Occorre ultimare il ponte per Vocemola, migliorare la viabilità delle frazioni e cittadina, a partire dalla sistemazione di via Libarna, fare interventi di manutenzione straordinaria e di miglioramento su tutte le strutture pubbliche arquatesi. Arquata è bella e deve tornare a sfruttare questo, le sue risorse e la sua posizione favorevole di baricentro del triangolo industriale.
— Su tutto questo, però, incombono i lavori del Terzo Valico…
Sono stato un attivo sostenitore dei No Tav quando sembrava che l’opera si potesse fermare. Continuo a ritenerla un’opera inutile e dannosa per il territorio, ma ormai credo non abbia più senso fare una sterile opposizione al prosieguo dei lavori. L’opera si fermerà solo con l’assenza di finanziamenti della medesima, e ciò non dipende da noi. I Comuni sono tagliati fuori, tanto che il tracciato è diventato variante automatica ai Piani regolatori dei Comuni. A questo punto ritengo che sia più utile governarne i processi, affrontare i problemi, fare proposte alternative e ridurre gli impatti negativi sul nostro territorio, trasformandola invece in una risorsa e una opportunità di crescita del nostro paese. Sono molto preoccupato per gli aspetti relativi alla salute dovuti ad amianto e polveri, per l’impatto sulla viabilità e, ancor più, per l’acquedotto di Sottovalle e il probabile impoverimento delle sorgenti di Rigoroso per tutta Arquata, cosa di cui mi occupo da tempo per ragioni di lavoro. Pur mantenendo le mie idee iniziali negative sugli aspetti tecnici, economici e ambientali dell’opera, ora mi pongo il problema, non solo di come limitarne i danni e quali opere di mitigazione pretendere, ma di quali piccoli e grandi vantaggi si possano ottenere per il nostro territorio e la nostra gente. E lavorerò per questi.
— Insomma, non è più tempo di sognare, bisogna governare e cercare di non arretrare…
Qualche sogno nel cassetto però gli arquatesi lo hanno: sarebbe bello riuscire a recuperare la zona della torre, mettere il wifi gratuito in paese, aumentare i luoghi di ritrovo per anziani, soprattutto per le donne. Dobbiamo decidere insieme come utilizzare lo “spazio giovani”, 6000 metri quadrati nella zona Tamburelli. Occorre valorizzare la presenza degli stranieri, integrando non solo i singoli, ma le loro comunità. Infine, da suonatore, un sogno: un piccolo auditorium per la creatività dei musicisti arquatesi e della zona, magari sede e in gestione alla Banda Musicale Arquatese.