Caso farmacia dell’ospedale: rinvio a giudizio per truffa all’Asl
Home
Benedetta Acri - b.acri@ilnovese.info  
5 Aprile 2016
ore
00:00 Logo Newsguard

Caso farmacia dell’ospedale: rinvio a giudizio per truffa all’Asl

Prosegue l’epopea legata alla farmacia novese denominata “dell’ospedale” di viale Saffi, che oggi si avvale di un nome diverso – Farmacia Nuova – ed è gestita da persone totalmente estranee alla vicenda. Lo scandalo era salito agli onori della cronaca nazionale tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 per i servizi della trasmissione televisiva di Italia Uno “Le Iene”

Prosegue l?epopea legata alla farmacia novese denominata ?dell?ospedale? di viale Saffi, che oggi si avvale di un nome diverso ? Farmacia Nuova ? ed è gestita da persone totalmente estranee alla vicenda. Lo scandalo era salito agli onori della cronaca nazionale tra la fine del 2011 e l?inizio del 2012 per i servizi della trasmissione televisiva di Italia Uno ?Le Iene?

NOVI LIGURE – Prosegue l’epopea legata alla farmacia novese denominata “dell’ospedale” di viale Saffi, che oggi si avvale di un nome diverso – Farmacia Nuova – ed è gestita da persone totalmente estranee alla vicenda. Lo scandalo era salito agli onori della cronaca nazionale tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 per i servizi della trasmissione televisiva di Italia Uno “Le Iene”. Erano state filmate presunte truffe ai danni del servizio sanitario pubblico tramite ricette che venivano modificate per dimostrare di aver venduto più confezioni rispetto a quanto fatto in realtà, per ottenere un rimborso maggiore.
In base alla ricostruzione degli inquirenti, la truffa documentata complessivamente avrebbe fruttato 13 mila euro: una cifra tutto sommato esigua, risultato di una serie di “mini illeciti” dall’importo di pochi euro ciascuno. Le indagini sono state lunghe e meticolose: i Nas hanno esaminato circa 37 mila ricette riferite a 3400 pazienti.

Il pm Francesca Rombolà ha chiesto e ottenuto dal gup Luisa Avanzino il rinvio a giudizio delle sei persone sotto indagine: le farmaciste Pier Francesca Lavezzaro, titolare e madre di Valentina Francesca Bona, entrambe difese da Tino Goglino e Giuseppe Cormaio; e dei medici Francesco Bonomo e Giacomo Burrone, entrambi tutelati da Vincenzo Ferrarese, Nicoletta Zanni, difesa da Daniele Amapane, e Gian Erminio Dagna, seguito da Piero Monti. L’Asl si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Giulia Boccassi.
L’udienza si terrà il 23 giugno prossimo e sarà presieduta dal giudice Chiara Monteleone. Le ipotesi d’accusa mosse dalla Procura sono truffa e falsità materiale per Lavezzaro; truffa per Bona; truffa e falsità ideologica per Bonomo, Burrone, Zanni e Dagna.
Le farmaciste furono subito sollevate dal loro incarico, mentre i medici in questi anni hanno continuato la loro attività professionale, in attesa di giudizio.
 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione