L’immigrato Devoto al servizio del generale Custer
Per l'appuntamento con la storia del territorio abbiamo "intervistato" Agostino Gustìn Devoto, immigrato genovese degli Stati Uniti che fu arruolato nel 7° Cavalleggeri del Generale Custer
Per l'appuntamento con la storia del territorio abbiamo "intervistato" Agostino ?Gustìn? Devoto, immigrato genovese degli Stati Uniti che fu arruolato nel 7° Cavalleggeri del Generale Custer
Augusto Devoto, o dobbiamo chiamarla “August” o “Gustìn”?
August, please. Sono americano, a tutti gli effetti.
Come è arrivato in America, e perché?
Per fame. Nato nel 1851, sono arrivato qui che avevo neanche sei anni. Io me la sono cavata vendendo giornali, ma altri bambini, liguri come me, sono invece finiti nelle mani dei cosiddetti “battibirba” o “birbanti”. Essi attiravano bambini e bambine per poi venderli a chi li destinava all’accattonaggio (ad esempio, suonando organetti lungo le strade, accompagnati da scimmie ammaestrate) o peggio… Un’inchiesta del New York Times del 17 giugno 1873 parlava di prezzi di vendita da 100 dollari fino a 300 per i maschi e 500 per le femmine. In Italia, il grande pubblico seppe di questa piaga solo nel 1889, grazie a Edmondo De Amicis e al suo libro “Sull’Oceano”.
E poi, da adulto, decise di tornare?
No, scelsi invece di fare il servizio militare: 7° Cavalleggeri, quello del Colonnello Custer (era diventato Generale durante la Guerra di Secessione ma poi, finita questa, tornò colonnello), compagnia B, agli ordini del capitano Mc Dougall. Il 25 giugno 1876, quando Custer attaccò sciaguratamente a Little Big Horn, noi eravamo in retroguardia, a difendere le salmerie: ma non per questo la passammo liscia.
Perché?
Perché il giorno dopo gli indiani attaccarono anche noi. Riuscimmo a trincerarci, ma con l’aumentare del caldo ci trovammo senz’acqua. Io e altri 34 soldati, tutti volontari, affrontammo allo scoperto il tratto tra le nostre posizioni e il fiume, per riempire secchi d’acqua per dare ristoro ai nostri commilitoni, soprattutto ai feriti: diventammo così facile bersaglio per gli indiani, e alcuni di noi ci rimisero la pelle. Io ebbi fortuna.
Come andò a finire?
Gli indiani videro arrivare il generale Terry con i rinforzi e, poiché a corto di munizioni, decisero di ritirarsi. I giorni successivi li passammo a curare i feriti e seppellire i morti.
Continuò la sua carriera militare?
No, ne avevo abbastanza, e dopo cinque anni, il 4 ottobre 1878, mi congedai. Investii la mia liquidazione in società con Antonio Ghio: nacque la “Ghio & Devoto”, vendita di frutta, dolci, alcolici e alimentari, ad Atchison, Kansas, lungo il percorso delle carovane dei pionieri verso il West, che poi venne collegata alla rete ferroviaria americana. Anni dopo mi specializzai nel commercio di alcolici di qualità, distribuendo, tra i primi in America, la Budweiser Beer. Nel 1885 sposai Teresa Bonetti, madre dei miei quattro figli: Augustus Luois jr, Leon, Edith e Amelia. Ora abitiamo in una grande casa al N°1 di Atchison Ward e, nelle foto e non solo, siamo una gran bella famiglia americana.