Vasone, l’attore novese premiato per The plastic cardboard sonata
Al suo primo lungometraggio, subito il riconoscimento quale miglior attore protagonista emergente al Bif&st 2016, il festival del cinema di Bari presieduto da Felice Laudadio, già gran capo del Festival del cinema di Venezia. Un riconoscimento che Andrea Vasone ha ottenuto con un film che ha una storia tutta sua
Al suo primo lungometraggio, subito il riconoscimento quale miglior attore protagonista emergente al Bif&st 2016, il festival del cinema di Bari presieduto da Felice Laudadio, già gran capo del Festival del cinema di Venezia. Un riconoscimento che Andrea Vasone ha ottenuto con un film che ha una storia tutta sua
In “The plastic carboard sonata” Andrea Vasone, novese da sei stagioni trapiantato a Roma per inseguire il sogno della recitazione, è l’attore protagonista di un lungometraggio dal sapore metropolitano in salsa moderna, con puntate sui temi cari ad Haki Kaurismaki o a Hollywood nel Jim Carrey di “The Truman Show”.
Spiega proprio Andrea Vasone: “Raccontiamo la vita di una borgata romana che ha perso la sua identità e che potrebbe essere un quartiere periferico di molte metropoli mondiali dove il tema conduttore è quello dell’incomunicabilità tra le persone che dietro ai rapporti di facciata non coltivano amicizie o sentimenti”, un po’ sulla falsariga del pensiero di Leibtnitz e delle sue Monadi. Un’esperienza importante per un attore che a 37 anni potrebbe essere alla svolta della sua vita professionale e che ha ricevuto un sacco di complimenti, “come quelli del presidente della giuria di Bari Felice Laudadio anche se, senza nulla togliere a nessuno, quelli che mi hanno emozionato sono arrivati dal gruppo La Bisarca, i miei amici di sempre con i quali ho iniziato davvero a recitare”, spiega Vasone che nella scelta di fare l’attore non ha avuto alcuna vocazione laica: “Molto semplicemente mi ha invogliato mio padre che, vedendomi timido, ha trovato un modo per vincere il mio riserbo”.
Ma l’essere cresciuto in provincia non è stato penalizzante, come spiega sempre l’attore di origini novesi: “Non bisogna credere ai soliti luoghi comune di Novi città morta perché c’è molta passione per la cultura e persone straordinarie come Francesco Parise, con cui un po’ tutti abbiamo iniziato, Mario Chiappuzzo, Silvia Ferrari, Fabiano Gariglio, Serena Pasetti o Emanuele Arrigazzi”. Per un curioso gioco della sorte, Vasone vive a Monterotondo, non di Gavi però ma quello laziale, sui colli romani e anche nella scelta della nuova dimora ha pesato la “sua” Novi: “Ho volutamente cercato una cittadina lontana dalla metropoli con una sua precisa identità che mi ricordasse i luoghi della gioventù anche se qui a Roma mi manca la Passeggiata di viale Saffi”, ammette con il sorriso l’attore che ha in Kevin Spacey e in Toni Servillo i suoi modelli e che adora il cinema coraggioso di Paolo Virzì ma che ha un piccolo rimpianto: “Non aver potuto lavorare con Enzo Buarné, uno che ho ammirato tanto”. Come dire: chi l’ha detto che il talento va di pari passo col successo?