Una finestra sul Paradiso: padre Pietro Repetto e la Pinacoteca di Voltaggio
Grazie a Padre Vittorio Casalino, responsabile dei Beni Artistici e Culturali della Provincia dei Frati Cappuccini di Genova, a Grazia Dellepiane, storica dellarte, e a Luciano Bisio, fondatore e presidente dellAssociazione LArcangelo di Voltaggio, abbiamo potuto intervistare padre Pietro Repetto che, nella seconda metà dellOttocento, nel convento del suo paese natale mise assieme una pinacoteca degna di un grande museo cittadino: scopriamo come
Grazie a Padre Vittorio Casalino, responsabile dei Beni Artistici e Culturali della Provincia dei Frati Cappuccini di Genova, a Grazia Dellepiane, storica dell?arte, e a Luciano Bisio, fondatore e presidente dell?Associazione ?L?Arcangelo? di Voltaggio, abbiamo potuto ?intervistare? padre Pietro Repetto che, nella seconda metà dell?Ottocento, nel convento del suo paese natale mise assieme una pinacoteca degna di un grande museo cittadino: scopriamo come
Padre, come mai questa vocazione per l’arte?
La mia vera vocazione è quella religiosa. Proprio per permettere anche ai giovani novizi di coltivarla, ho cominciato a raccogliere dipinti di soggetto sacro: come aiuto, mediante la contemplazione, alla riflessione e alla preghiera. Di fronte a immagini come queste non si può restare indifferenti.
Come ha fatto a metterle insieme?
Quando ho cominciato a raccogliere questi quadri, erano da pochi anni entrate in vigore leggi che scioglievano ordini religiosi e requisivano i loro beni, destinandoli alla vendita. Era in voga il positivismo, ideologia che bollava testimonianze d’arte e di fede (chiese, conventi, opere d’arte) come retaggio di superstizioni da estirpare. Io passavo dalle famiglie più in vista della città, che volevano disfarsi di questo “vecchiume superstizioso” e sono arrivato a recuperare più di duecento quadri che altrimenti sarebbero finiti chissà dove, o chissà come: le vie della Provvidenza sono infinite. Con il tempo, poi, ne ho anche comprata qualcuna: tirando sul prezzo, ovviamente!
Nella pinacoteca di Voltaggio oggi possiamo vedere opere di grandi autori come Sinibaldo Scorza, Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi, Domenica Fiasella, Andrea Semino, Domenico Piola, Orazio De Ferrari, Gioachino Assereto, Agostino Bombelli, il Grechetto, e anche di allievi di grandi maestri come Perugino e Van Dyck.
Non c’è da stupirsi. Nel Seicento, i banchieri genovesi controllavano il flusso di denaro legato al debito pubblico dell’Impero Spagnolo, su cui non tramontava mai il sole, ma nel quale i quattrini terminavano sempre. Il tutto applicando interessi dell’ordine del 2% – 3%, riscossi però ogni tre mesi. Una tale ricchezza attirò i migliori artisti dell’epoca dando vita a una scuola pittorica, quella genovese, che rivaleggio, con quelle di altre grandi città d’arte fino alla terribile peste del 1656, che uccise oltre il 70% della popolazione.
Una vera gioia per gli amanti dell’arte.
E non solo per quelli. Ogni quadro, infatti, è una finestra spalancata sul Paradiso attraverso la quale, chi crede, può contemplare la realtà del Regno dei Cieli. Perciò sono ben contento che ora, dal 1 Maggio al 25 Settembre, la domenica e festivi dalle 15.30 alle 18.30, l’Associazione “L’Arcangelo” permetta a chiunque, credente o no, di ricevere quella gioia che, grazie all’arte, dagli occhi giunge diretta al cuore, e lo commuove.