Il capolavoro di Dante riletto in chiave moderna
Si rinnova lappuntamento con e se volete, parliamo di Dante, ciclo di incontri dedicati alla lettura integrale della Divina Commedia a cura di Benito Ciarlo e Andrea Chaves
Si rinnova lappuntamento con e se volete, parliamo di Dante, ciclo di incontri dedicati alla lettura integrale della Divina Commedia a cura di Benito Ciarlo e Andrea Chaves
Protagonista della serata sarà il canto XXXIII dell’Inferno, uno dei più noti dell’intero poema.
Dante e Virgilio incontrano il conte Ugolino della Gherardesca che, già potentissimo a Pisa, fu fatto prigioniero dai Ghibellini e fu lasciato morire di fame insieme a due figli e a due nipoti; e l’arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, alla cui frode e alla cui crudeltà egli dovette la cattura e la fine orribile.
Entrambi traditori, scontano la colpa nello stesso luogo ma le loro pene non sono certo pari: Ruggieri oltre al tormento del gelo eterno ha quello che gli infligge la rabbia del suo nemico; per Ugolino al dramma della dannazione si aggiunge l’ira e la sete inesausta di vendetta contro il suo nemico.
Nella terza zona di Cocito, la Tolomea, dove sono puniti i traditori degli ospiti, Dante e Virgilio trovano il faentino Alberigo dei Manfredi, che invitò a banchetto alcuni consanguinei per ucciderli. Il dannato spiega a Dante che per una legge propria della Tolomea egli è all’inferno solo con l’anima, mentre il suo corpo sulla terra è governato da un demonio. Nella medesima condizione è anche il genovese Branca d’Oria, reo di avere ucciso il suocero Michele Zanche mediante un medesimo inganno.
Il canto presenta anche dure invettive di Dante contro Pisa e i Genovesi.
Info: biblioteca comunale, piazza Carducci 4, Serravalle Scrivia, 0143 634166-633627; biblioteca@comune.serravalle-scrivia.al.it.