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Tra quattro anni la discarica sarà piena
Quando il Sindaco Armando Pagella presentò il progetto di una discarica controllata da realizzarsi in strada Bosco Marengo, la Democrazia Cristiana allora all'opposizione fece un manifesto con cui accusava il Pci di voler sotterrare Novi sotto una montagna di merda. Ma se non ci fosse...
Quando il Sindaco Armando Pagella presentò il progetto di una discarica controllata da realizzarsi in strada Bosco Marengo, la Democrazia Cristiana allora all'opposizione fece un manifesto con cui accusava il Pci di voler sotterrare Novi sotto una ?montagna di merda?. Ma se non ci fosse...
NOVI LIGURE – Quando il Sindaco Armando Pagella presentò il progetto di una discarica controllata da realizzarsi in strada Bosco Marengo, la Democrazia Cristiana allora all’opposizione fece un manifesto con cui accusava il Pci di voler sotterrare Novi sotto una “montagna di merda”.
La discarica si fece lo stesso, e diventò operativa all’inizio degli anni ’80: da allora ha accolto la cifra impressionante di 3 miliardi di chili di spazzatura. Tanto per farsi un’idea, come 60 Titanic.
«La discarica di Novi è quasi esaurita» ha dichiarato Alberto Mallarino. il Presidente di Srt, la società pubblica che è proprietaria e gestisce le discariche di Novi e Tortona «se non interveniamo, a questo ritmo di conferimento la vita utile è ancora di soli 4 anni, poi sarà piena.»
Per evitare questo rischio, si sta agendo su due fronti. Il primo, è quello di passare a breve al sistema della differenziata spinta con la tariffa puntuale. «Il sistema di raccolta attuale non riesce ad andare oltre al 50% di raccolta differenziata. Con il metodo Contarina (così chiamato dal nome dell’azienda che lo ha inventato, nda) potremo raggiungere una quota di raccolta differenziata del 70%, riducendo notevolmente la quantità di materiale che finisce in discarica.»
Il secondo fronte di intervento è quello di procedere alla alla sopraelevazione della discarica, che passerà da 7 a 11 metri, permettendo così di ricevere ancora materiale.
«Grazie a questi due interventi, la vita utile della discarica passerà da 4 a 30 anni.»
Se i rifiuti differenziati non solo non inquinano, ma danno anche reddito, sono gli indifferenziati il vero problema. Solo la fase di preselezione che è obbligatoria prima dello stoccaggio definitivo in discarica, costa ben 90 euro a tonnellata. La soluzione è semplice, anche se difficile da attuare: produrre meno rifiuti, e differenziare il più possibile. Statisticamente, oltre la metà del rifiuto indifferenziato è in realtà differenziabile, basta farlo.
La discarica si fece lo stesso, e diventò operativa all’inizio degli anni ’80: da allora ha accolto la cifra impressionante di 3 miliardi di chili di spazzatura. Tanto per farsi un’idea, come 60 Titanic.
«La discarica di Novi è quasi esaurita» ha dichiarato Alberto Mallarino. il Presidente di Srt, la società pubblica che è proprietaria e gestisce le discariche di Novi e Tortona «se non interveniamo, a questo ritmo di conferimento la vita utile è ancora di soli 4 anni, poi sarà piena.»
Per evitare questo rischio, si sta agendo su due fronti. Il primo, è quello di passare a breve al sistema della differenziata spinta con la tariffa puntuale. «Il sistema di raccolta attuale non riesce ad andare oltre al 50% di raccolta differenziata. Con il metodo Contarina (così chiamato dal nome dell’azienda che lo ha inventato, nda) potremo raggiungere una quota di raccolta differenziata del 70%, riducendo notevolmente la quantità di materiale che finisce in discarica.»
Il secondo fronte di intervento è quello di procedere alla alla sopraelevazione della discarica, che passerà da 7 a 11 metri, permettendo così di ricevere ancora materiale.
«Grazie a questi due interventi, la vita utile della discarica passerà da 4 a 30 anni.»
Se i rifiuti differenziati non solo non inquinano, ma danno anche reddito, sono gli indifferenziati il vero problema. Solo la fase di preselezione che è obbligatoria prima dello stoccaggio definitivo in discarica, costa ben 90 euro a tonnellata. La soluzione è semplice, anche se difficile da attuare: produrre meno rifiuti, e differenziare il più possibile. Statisticamente, oltre la metà del rifiuto indifferenziato è in realtà differenziabile, basta farlo.