Dove ogni anno è Giubileo: il Santuario di Nostra Signora della Bruceta a Cremolino
Questanno, in tutto il mondo, la Chiesa celebra un Anno Santo Straordinario dedicato alla Misericordia. A Cremolino, invece, ogni anno, dallultima domenica di agosto alla prima domenica di settembre, il Santuario di Nostra Signora della Bruceta apre le sue porte a chi desidera ricevere lIndulgenza Plenaria
Questanno, in tutto il mondo, la Chiesa celebra un Anno Santo Straordinario dedicato alla Misericordia. A Cremolino, invece, ogni anno, dallultima domenica di agosto alla prima domenica di settembre, il Santuario di Nostra Signora della Bruceta apre le sue porte a chi desidera ricevere lIndulgenza Plenaria
Reverendo, ha fatto costruire lei questa chiesa?
No: già nel Medioevo alla “bruxeta” esisteva una piccola chiesa fondata dai monaci cistercensi dell’abbazia del Tiglieto, che servì da parrocchia per gli abitanti della zona fino al 1475, quando papa Sisto IV trasferì la cura delle anime ai padri Carmelitani che avevano da pochi anni costruito un convento in Cremolino, al riparo delle mura di cinta. Dell’edificio medievale esiste ancor oggi l’abside del XII secolo.
Perché è dedicata alla Madonna?
Da secoli qui si venera un’immagine della Vergine Maria con il Divin Bambino, dipinta a cavallo tra XIV e XV secolo e tuttora collocata sull’altare maggiore, alla cui intercessione erano stati attribuiti numerose guarigioni, tra le quali ricordo quella di una pastorella sordomuta (qualcuno dice sia una leggenda) e quella di una donna appestata ammalatasi quattro volte, e tutte le volte guarita: come ex-voto, nel 1650, ella donò un castagneto che provvide a sfamare molti in tempi di carestia. Io poi, duecento anni fa, ho fatto ingrandire questa chiesa per accogliere tutti i pellegrini che qui accorrevano per il Giubileo.
Un Giubileo, come quello di Roma?
Sì, concesso da papa Pio VII, in persona. Sono riuscito ad avvicinarlo nel 1808, quando era a Savona prigioniero di Napoleone Bonaparte, e a convincerlo a concedere il Giubileo, per una sola volta. L’anno dopo i Cremolinesi reiterarono la richiesta, in forma ufficiale, prima per un anno, poi ancora per un altro, poi per sette anni; dopo questi, Papa Pio VII, il 19 maggio 1818, la concesse “perpetuis futuris temporibus”, ossia per sempre.
Ma a Roma, poi, non cambiarono idea? Non tentarono di revocare questa concessione?
In effetti, sì. Noi, per deferenza, ogni sette anni ripresentavamo la richiesta che, nel 1927, ci venne rifiutata: a quel punto l’allora parroco, don Giuseppe Zoppi, si recò a Roma con tutti i documenti e le concessioni di Papa Pio VII, ottenendo la conferma definitiva del Giubileo annuale. Rispettosi sì, ma rinunciare al Giubileo, quello no.