Ladri di biciclette, ecco come difendersi
Nella città dei campionissimi della bici, più che a pedalare si pensa a rubare, o a cercare la propria bici rubata. Ecco come difendersi dai ladri di biciclette.
Nella città dei campionissimi della bici, più che a pedalare si pensa a rubare, o a cercare la propria bici rubata. Ecco come difendersi dai ladri di biciclette.
NOVI LIGURE – Novi Ligure, notizia del dicembre 1942. “Al danni del meccanico ciclista Giulio Campastro di Serravalle è stata rubata una bicicletta da uomo del valore di lire 1500. Campastro, messosi sulle piste del ladro, riusciva ad acciuffarlo sulla strada di Cassano Spinola, In regione Pieve della nostra città, ed a consegnarlo ai carabinieri, non senza prima avergli somministrato una buona dose di legnate. Il malcapitato ladro chiamasi Gaetano Franciosi, da Novi Ligure.”
Nel film, il protagonista Andrea Ricci trova finalmente lavoro come attacchino comunale, ma per lavorare deve possedere una bici che però gli viene rubata. Dopo aver cercato invano di ritrovare la sua bici, decide di rubarla a sua volta ma viene colto sul fatto.
Una storia che si ripete ancora oggi. Mario (il nome è di fantasia) è un artigiano novese che pochi giorni fa ha subito il furto della sua bicicletta, comprata pochi giorni prima in un centro commerciale.
«Non era una bici di lusso, ma comunque una bella bici. La tenevo nell’androne delle scale, e me l’hanno portata via. Ero appena rientrato da fare la spesa, sono salito a posare le borse e sono uscito poco dopo, ma la bici non c’era già più.»
La storia di Mario è comune a tanti. Pare quasi che il furto di biciclette sia stato depenalizzato, vista la facilità con cui, a Novi e non solo, si può restare vittima di questo reato.
«Sono uscito a cercarla, chiedendo ad amici se l’avessero vista. Mi è stato segnalato che nel posteggio di un discount c’era un ragazzino con una bici simile alla mia, che faceva le impennate tra le auto. Sono corso lì, ma della mia bici non c’era traccia. Pochi giorni dopo l’ho ritrovata, appoggiata a un muro nei pressi della stazione. Non era più blu, ma gialla, e la vernice era ancora fresca. La sella non era la sua, così come le manopole. Ma la catena attaccata alla sella era la mia, visto che la chiave che mi è rimasta la apre.»
Ovviamente Mario non sa chi gli ha “rifatto” maldestramente la bici, ma «gli è andata bene: se lo trovavo con la mia bici, gli facevo passare la voglia di rubare!» Più o meno, come successe al povero Franciosi nel lontano 1942.
Il sistema messo in atto dai novelli “ladri di biciclette” prevedere quasi sempre che la bici venga rapidamente resa irriconoscibile con una rapida riverniciata, spesso anche attraverso lo scambio di pezzi tra bici simili. Una bomboletta di vernice spray di minore qualità può arrivare a costare 3 euro, ed è sufficiente per riverniciare due bici.
La Fiab, federazione amici della bicicletta, ha diffuso un decalogo di consigli per difendersi dal furto dell’amata bici. Chiudere sempre la bicicletta anche quando la si lascia per pochi istanti, parcheggiare di preferenza in posti frequentati lasciando il più possibile la bici in vista, non usare ruote e selle a sgancio rapido, scegliere una buona catena (le migliori sono quelle a maglia quadrata), posizionare la catena in posizione più alta possibile per evitare che i ladri possano appoggiare a terra i bracci della trancia per fare più forza.
Molto utile è avere sempre con sé sul telefono una foto della bici, in modo da poterla allegare alla denuncia.
A Torino, per scongiurare il fenomeno e incoraggiare di conseguenza l’uso di questo ecologicissimo mezzo di trasporto, è stato attivato dalla provincia un sistema di marchiatura tramite punzone delle bici. In pratica, un numero di telaio viene inciso in un punto visibile della bici, ed è stato attivato un registro pubblico a disposizione delle forze dell’ordine ed anche dei cittadini.
Esiste anche il servizio “bicisicura” che prevede l’apposizione di una numero di telaio attraverso uno speciale adesivo, che se rimosso marchia permanentemente la bici con la scritta “void” che fa capire subito che la bici è rubata.
Se la bici è di particolare valore, la si può dotare di una antifurto satellitare. Un piccolo dispositivo dotato di una scheda telefonica e di un ricevitore gps che può essere interrogato via sms comunicando le coordinate geografiche del punto in cui si trova, e che può avvisare autonomamente se sente degli spostamenti. Può sembrare una misura eccessiva, ma ormai si trovano a poche decine di euro.
La Fiab ha stimato che in Italia ogni anno vengano rubate 360mila bici: una ogni 20 secondi. La prossima, potrebbe essere la vostra. «Chi subisce il furto deve denunciarlo, presso il nostro comando o la locale stazione dei Carabinieri» dice Armando Caruso, comandante del corpo di Polizia Municipale di Novi Ligure.
«Molto spesso presso i nostri uffici vengono consegnate bici abbandonate, che sono probabilmente state rubate e poi lasciate in giro per la città. Solitamente però si tratta di bici vecchie e malandate.»
Il dubbio, aggiungiamo noi, è che chi trova una bici in buono stato se la tenga, invece che segnarla ai vigili.