A Caserta la mostra della novese Federica Limongelli
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Milva Caldo - m.caldo@ilnovese.info  
10 Luglio 2016
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A Caserta la mostra della novese Federica Limongelli

È in corso al Museo di Arte Contemporanea di Caserta la mostra personale di Federica Limongelli intitolata “Wordless”. L’artista, novese di nascita ma casertana di adozione, è impegnata in un’interessante ricerca, che si inserisce nelle tematiche dell’arte sociale, riferita in modo particolare al disagio della condizione femminile, specie dove la donna è ancora vittima del pregiudizio

È in corso al Museo di Arte Contemporanea di Caserta la mostra personale di Federica Limongelli intitolata ?Wordless?. L?artista, novese di nascita ma casertana di adozione, è impegnata in un?interessante ricerca, che si inserisce nelle tematiche dell?arte sociale, riferita in modo particolare al disagio della condizione femminile, specie dove la donna è ancora vittima del pregiudizio

CULTURA – È in corso al Museo di Arte Contemporanea di Caserta la mostra personale di Federica Limongelli intitolata “Wordless”, inaugurata il 30 giugno scorso e visitabile fino al 12 luglio.
Federica Limongelli è un’artista novese di nascita ma casertana di adozione, impegnata in un’interessante ricerca, che si inserisce nelle tematiche dell’arte sociale, riferita in modo particolare al disagio della condizione femminile, specie dove la donna è ancora vittima del pregiudizio.

Al Mac3 di Caserta, in un allestimento curato dal critico Massimo Sgroi, sono presentati ventiquattro lavori di grande formato tra disegni, oli e acrilici su tela, oltre alle opere realizzate in digital painting.

Così Massimo Sgroi descrive la poetica di Federica Limongelli: “La rappresentazione delle figure femminili spesso senza bocca o, comunque, mai visibili nella loro interezza è, metaforicamente, l’attestazione della nuova incomunicabilità fra i sessi nel mondo del terzo millennio. Incomunicabilità che, questa volta, non è soltanto fisica ma, spesso, passa anche attraverso il variegato mondo dei social network e, più in generale, della rete. La scelta formale, allora, rispecchia questa doppia valenza della chiave di lettura della mostra da parte di Federica Limongelli proprio nell’uso dell’immagine computerizzata stampata successivamente su carta fotografica e, contemporaneamente, il ricorso alla pittura come necessità istintuale di conservare il rapporto materico nell’arte stessa”.

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