Espropri Terzo Valico, tocca all’ultimo fortino del movimento
Il 19 luglio sarà unaltra giornata di protesta per i No Tav. Quel giorno, infatti, Cociv ha programmato lesproprio di un appezzamento di terreno acquistato nel 2013 da 101 attivisti e situato alle porte di Pozzolo Formigaro. Sempre lo stesso giorno è fissato un secondo esproprio, questa volta a Fraconalto
Il 19 luglio sarà un?altra giornata di protesta per i No Tav. Quel giorno, infatti, Cociv ha programmato l?esproprio di un appezzamento di terreno acquistato nel 2013 da 101 attivisti e situato alle porte di Pozzolo Formigaro. Sempre lo stesso giorno è fissato un secondo esproprio, questa volta a Fraconalto
SOCIETÀ – Il 19 luglio sarà un’altra giornata di protesta per i No Tav. Quel giorno, infatti, Cociv ha programmato l’esproprio di un appezzamento di terreno acquistato nel 2013 da 101 attivisti e situato nei pressi della tenuta Giorgetta, alle porte di Pozzolo Formigaro. È l’ultimo “fortino” dei No Tav [nella foto]“È un terreno – dicono i No Tav – fondamentale per la realizzazione del Terzo Valico, dal momento che dovrà essere tagliato in due dal passaggio della nuova linea ferroviaria”.
I 101 proprietari hanno ricevuto, l’altro giorno, le lettera del Cociv con la quale si annuncia l’esproprio che avverrà il prossimo 19 luglio, alle 9.30. “Noi siamo pronti – sottolinea Tino Pronestì, attivista pozzolese – a difendere la nostra proprietà. Se non avverrà l’esproprio entro il 25 luglio l’iter burocratico dovrà ripartire da zero”.
Alcuni militanti dei comitati No Tav di Pozzolo e Novi hanno già effettuato lavori di recinzione del terreno.
Sempre lo stesso giorno, 19 luglio, è fissato un secondo esproprio, questa volta a Fraconalto. Si tratta, fanno sapere dal comitato novese No Tav, di un appezzamento boschivo di proprietà del titolare dell’agriturismo La Sereta. In passato, l’agriturismo si era rifiutato di fornire vitto e alloggio agli operai del Cociv, a causa dei ritardi nel pagamento delle fatture. Il terreno in questione serve per ampliare il cantiere della galleria di servizio di Fraconalto con la costruzione di uno sfiatatoio e di una nuova strada.
“I due espropri, che sono ad oltre 45 chilometri di distanza fra loro, sono stati fissati con lo stesso orario così da determinare la ripartizione delle forze del nostro movimento che ha comunque deciso di provare a resistere”, dicono i No Tav.